Festival di Sanremo 2025
Sanremo, Teatro Ariston, dall 11 al 15 febbraio 2025

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La kermesse per eccellenza del bel paese Italia che delle arti, inclusa quella del virtuosistico canto, ha sempre sfoggiato aurei gagliardetti, quest'anno, in seno alla 75° edizione, ha assunto la connotazione dell'ordinaria prevedibilità, senza regalarci alcun sussulto né sorprendenti emozioni. A dispetto degli ascolti milionari e delle monumentali aspettative intorno alle performance dei 29 partecipanti, i risultati, in termini di godimento per lo spirito dei fruitori, sono stati poco soddisfacenti.

Possiamo, senza timori di sorta, generalizzare, poiché la qualità vocale, bilanciata al tenore dei testi coadiuvati dalla presenza scenica dell'interprete o del cantautore, risulta facilmente soppesabile e, al di là della soggettività alla quale la valutazione può sempre essere riconducibile, esiste sempre una lapalissiana imprescindibile oggettività dalla quale è opportuno mai sottrarsi. Fatta la necessaria premessa, il mood della manifestazione, a partire dalla conduzione riferita alla direzione artistica dell'immarcescibile conduttore Conti, dipinto d'una inquietante, inverosimile e sempiterna tintarella, è risultato iper-controllato e privo di alcuna ipotesi di ingegnosa sbavatura dal rigidissimo e martellante copione dal quale lo sciorinare dei nomi dei contendenti l'agognato pulpito mai veramente si è sganciato. Il livellamento ha ricondotto ai minimi sindacali il prezioso apporto dei co-conduttori, relegati al ruolo di obbedienti paggetti e portato al depauperamento adrenalinico di messaggi forti, sotto forma di monologo, di colpi di scena forse inaspettati, come baci chimici fluidi, di polemiche su eventuali casi di plagio e rischio squalifica, riservando un unicum di "censura", quasi un mirato dispetto a dire il vero, rispetto ad un prezioso riconoscibile monile brandizzato, oscurato dall'organo di controllo sanremese, prima dell'uscita sul palco al popolarissimo rapper Tony Effe, che ha inteso stornellare la cinque giorni, con un pezzo retrò grondante di romanità folk. La classifica, valutata attraverso un sistema misto di votazione, ha premiato tre musicisti di età ed estrazione regionale e culturale diverse, combinati fra loro antiteticamente come le nuance del tricolore italico. Tre occasioni perse, ahimè, le definiremmo in qualche misura.
Analizzando in ordine decrescente: il giovane nerboruto ex rugbysta Olly, svettato al primo posto, ci propone ad esempio un pezzo ed un look privi di alcun aplomb e ci "racconta", mostrandosi compresso in jeans, camicia azzurro cielo e canottiera da vogatore, ed in metrica, una banale versione egoriferita nella quale difficilmente, quella fetta di pubblico agognante d'emozioni potrebbe immedesimarsi al fine di evadere dall'ordinaria quotidianità. L'antieroe esile e gentile, Corsi, secondo in classifica, è un Pierrot emaciato, senza lacrima, e apparenti griffe, che preferisce duettare con Gigio, Topo senza tempo, macchia e paura, coniando una corrente, quella del malinconico sognatore, caparbio nel fare tendenza senza assecondarla. Infine, il terzo posto di Brunori SAS, cantautore e polistrumentista calabrese, condensa solidamente un trittico "vincente" di una rassicurante e credibile gara, assente di guizzi canori, e colpi di scena, in una par condicio che elargisce ai ventenni, trentenni e quarantenni o più, un senso di sedata quotidiana normalità della quale rifornirsi senza recalcitranti turbolenze. Il mono tema amore, e la struggente euforia che dalla notte dei tempi lo accompagna, leitmotiv esclusivi e comuni nei testi di fiumi di straordinarie canzoni appartenenti al repertorio musicale leggero della storia del cantautorato italiano, hanno in larga parte ceduto il passo ad argomenti come il disagio sociale, i disturbi depressivi, le patologie senili, l'alienazione da Internet addiction. Anche in questo caso tuttavia, la metrica, il ritmo, il timbro, la dinamica e la tonalità delle canzoni, hanno lasciato il vuoto pneumatico nelle orecchie e nell'animo degli ascoltatori.
Sarà per la prossima contesa!



Festival di Sanremo 2025

Direzione artistica e conduzione
di Carlo Conti

Regia di Maurizio Pagnussat
Scenografia dI Riccardo Bocchini

Elenco dei big partecipanti alla gara:

Achille Lauro - Incoscienti giovani
Bresh - La tana del granchio
Brunori Sas - L'albero delle noci
Clara - Febbre
Coma_Cose – Cuoricini
Elodie - Dimenticarsi alle 7
Fedez - Battito
Francesca Michielin - Fango in paradiso
Francesco Gabbani – Viva la vita
Gaia – Chiamo io chiami tu
Giorgia - La cura per me
Irama - Lentamente
Joan Thiele - Eco
Lucio Corsi - Volevo essere un duro
Marcella Bella - Pelle diamante
Massimo Ranieri - Tra le mani un cuore
Modà - Non ti dimentico
Noemi - Se t'innamori muori
Olly - Balorda nostalgia
Rkomi - Il ritmo delle cose
Rocco Hunt - Mille vote ancora
Rose Villain - Fuorilegge
Sarah Toscano - Amarcord
Serena Brancale - Anema e core
Shablo feat Guè, Joshua e Tormento - La mia parola
Simone Cristicchi - Quando sarai piccola
The Kolors - Tu con chi fai l'amore
Tony Effe - Damme 'na mano
Willie Peyote - Grazie ma no grazie





Teatro Ariston

Via Giacomo Matteotti, 212,
18038 Sanremo (IM)


https://www.rai.it/programmi/sanremo/


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