Esperimento ben riuscito, quello dell'Associazione Teatro Trastevere
in collaborazione con il Teatro Forsennato, di coniugare il lavoro di improvvisazione su canovaccio all'estemporaneità musicale jazz. Il risultato di questo connubio è una performance unica dove, in pratica, le prove non si concludono mai, si ripetono, replica su replica, alla ricerca del coronamento. In Sisifo è in pausa caffè i personaggi in scena sono due, ma la storia rappresentata da Arianna e Sisifo (Elisa Carucci e Dario Aggioli) è un melodramma in cui sono tre i personaggi che si interrogano sul tema dell'insoddisfazione, cercando la perfezione; infatti c'è anche Niccolò (anch'esso interpretato da Dario Aggioli) che entra prepotentemente nella routine dell'esistenza dei due protagonisti principali. Il personaggio Sisifo è destinato ad una continua corsa, da qui il collegamento con Sisifo astuto personaggio della mitologia greca che per avere sfidato gli Dei fu punito e per questo costretto per l'eternità a trasportare sulla cima di una montagna un masso che sarebbe precipitato poi nuovamente a valle: una condanna a vivere un'eternità vuota senza mai essere appagato della sua fatica. Questo continuo sforzo di "chiudere il cerchio" e raggiungere la perfezione, senza apparente soddisfazione, è riportato in scena non solo attraverso i gesti e le parole egli attori, ma anche dalla musica dal vivo (le alchimie sonore sono del bravissimo Marco Della Rocca) che accompagna tutto lo spettacolo e che scandisce perfettamente le personalità dei due attori e dei tre personaggi. Gli strumenti musicali utilizzati, sicuramente "anomali" ma assolutamente di contesto, gong, batteria e campane tibetane, donano un alone surreale a tutto lo spettacolo generando quasi un'atmosfera da monastero buddista. Estrema ma apprezzabile la scelta di posizionare la consolle delle luci in scena, manovrata dagli attori stessi che agiscono direttamente sul sagomatore, in un continuo alternarsi di entrata e uscita dal palco. Spettacolo fuori dagli schemi classici, con una narrazione a volte lenta a volte forsennata, ricco di significati sottostanti all'apparenza anche troppo stereotipata dei protagonisti e dove il filo conduttore della storia viene svelato solo all'ultimo in un finale a sorpresa, in cui, solo apparentemente, viene raggiunta quella perfezione anelata. Sisifo "forsennato", Arianna "perfettina", Niccolò "naif", tanti spunti su cui ridere e riflettere. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 10 marzo 2022 |
Sisifo è in pausa caffè
Via Jacopa de' Settesoli 3 |