Una madre ed una figlia trovano finalmente il coraggio di parlarsi nel corso di una lunga notte che prelude un drammatico epilogo.
L’opera “Buonanotte, mamma” dell’autrice americana Marsha Norman, già conosciuta per la sua versione cinematografica del 1986 e quella teatrale del 1984 con Lina Volonghi e Giulia Lazzarini per la regia di Carlo Battistoni, viene riproposta in una modalità minimalista e più scarna del testo, con l’eliminazione delle introduzioni, delle voci fuori campo e del figlio di Jessie, col risultato di accelerarne il ritmo e mettere maggiormente in evidenza le fortissime emozioni provate dalle protagoniste. Il tutto si svolge nella casa di Thelma (la madre) dove su una parete un orologio ben visibile sottolinea col costante ticchettio, il passare del tempo nel conto alla rovescia che Jessie (la figlia) sta facendo contando i momenti che la separano dall’intenzione di suicidarsi. Il testo “Buonanotte mamma” si dispiega come un atto unico con soli due personaggi, una lunga conversazione tra due donne intenzionate, l’una ad uccidersi, l’altra a dissuadere la figlia dal mettere in atto il disperato gesto. Nonostante la madre cerchi in ogni modo di allontanare la figlia dalle sue intenzioni raccontando i suoi dolori e le sue amarezze, Jessie rimane ferma nella sua determinazione. Una tragedia annunciata che coinvolge emotivamente lo spettatore che, fino alla fine, spera che le motivazioni di Thelma riescano a far cambiare idea alla figlia. Il testo (premio Pulitzer nel 1983), oscilla tra leggerezza e drammaticità, un’opera tragicomica, dove i tentativi della madre di dissuadere la figlia riescono anche a strappare sorrisi al pubblico in sala per la goffaggine derivante dalla disperazione. La recitazione delle due donne è intensa e convincente. Marina Confalone, nel ruolo della madre, rappresenta con maestria e con l’uso sapiente della voce ogni sfumatura emotiva, spaziando dalla rabbia alla compassione, dalla paura all’incertezza, accentuando man mano il suo senso di colpa per raggiungere, infine, un sopito stato di rassegnazione. Mariangela D’Abbraccio mette tutto il cuore nell’interpretazione di un personaggio così travagliato. La sua recitazione è lineare e la forte determinazione nel mettere in atto il suo insano gesto viene evidenziata più dal suo compulsivo affaccendarsi che non nei dialoghi che risultano privi di rancore, seppure densi di sofferenza. Intenso il messaggio del testo: avere la capacità di apprezzare anche le piccole cose come ci insegna Thelma. Spettacolo che non lascia indifferenti spingendo ad una riflessione sull’esistenza stessa. Attuale il tema del suicidio specie quando questo è dettato da una forte sofferenza interiore che chi ci sta vicino non riesce a cogliere se non quando brutalmente gli viene fatta notare, ma forse allora è troppo tardi.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 16 febbraio 2024. |
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BUONANOTTE MAMMA
di Marsha Norman
con Marina Confalone Mariangela D’Abbraccio
Regia di Francesco Tavassi
Scene Alessandro Chiti
Costumi Maria Rosaria Donadio
Musiche Davide Cavuti
Luci Marco Palmieri
Produzione Stefano Francioni produzioni SRL
Teatro Sala Umberto
Via della Mercede, 50 - Roma 00187
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