La complicata doppia vita di un tassista bigamo si rovescia e nel riadattamento della conosciuta commedia “Taxi a due piazze”, in scena al Teatro Parioli fino al 7 gennaio, è una donna ad avere due mariti, ognuno ovviamente ignaro dell’altro.
La famosa opera del londinese Ray Cooney messa in scena per la prima volta nel 1983, dopo i grandi successi avuti in patria ed oltre i confini, viene riproposta in Italia (la prima volta risale alla conosciutissima versione degli anni 80 diretta da Pietro Garinei con Jonny Dorelli nel ruolo di protagonista) con un testo riscritto per l’occasione dal suo autore in una chiave del tutto femminile e con un cast che non teme confronti: protagonista e direttrice artistica è Barabara D’Urso, affiancata dalla verace Rosalia Porcaro e diretta con abilità da Chiara Noschese. L’opera è un classico del teatro, un testo noto al grande pubblico nel quale un tassista bigamo deve ingegnarsi per tenere nascosta la sua doppia vita. In questa versione “rovesciata” (già messa in scena a Milano lo scorso febbraio e QUI recensita), la commedia, oltre ad essere attualizzate e ambientata a Roma, è soprattutto al femminile: una tassista che deve districarsi non solo nel traffico della capitale, ma anche tra due vite parallele e due mariti. Il risultato di tale trasposizione è sicuramente interessante e ben riuscito, complice probabilmente anche la regia affidata ad una donna (Chiara Noschese) molto abile nel gestire le altre donne in scena ed integrando sapientemente le figure maschili, con il risultato di proporre una rappresentazione leggera ma non superficiale, un giusto mix di commedia degli equivoci, di energie, ritmo e comicità. Barbara D’Urso, seppure in un ruolo tipicamente maschile, sprigiona tutta la sua femminilità (merito anche dei tacchi a spillo calzati in ogni frangente: in taxi ed a casa). La sua Giulia attira indubbiamente le simpatie del pubblico, nonostante il ruolo di fedifraga, risultato non solo dell’accurata recitazione, ma anche della sua lunga permanenza in televisione durante la quale ha forgiato un personaggio molto votato al femminino sprigionando empatia, sorellanza, solidarietà, cura, tutti elementi che emergono anche nello spettacolo. Indiscutibile è la sua capacità di attirare l’attenzione ed anche nell’interpretazione del personaggio della tassista, persona certamente ambigua, risulta accattivante, leggermente esagerata nelle espressioni, ma rimanendo nei ranghi di una mimica attinente al testo. Accanto a lei una straordinaria Rosalia Porcaro (l’amica, unica conoscitrice della doppia vita di Giulia), partenopea doc che, lungi dal ricoprire un ruolo di spalla, sfodera battute, anima la scena con la sua napoletanità e la comprovata “arte dell’arrangiarsi”. È lei che rende incalzante il ritmo dello spettacolo, che fornisce assist agli altri personaggi e che riesce a far aleggiare in scena una vivacità quasi da commedia napoletana. Molto particolari i due mariti: uno un po’ new age (Franco Oppini), più carnale l’altro (Giampaolo Gambi). Tra gli altri attori in scena va sicuramente evidenziato il vicino di casa gay: un personaggio ed un ruolo travolgente, che strappa risate ed applausi dalla sala gremita, per la prima, di numerose personalità dello spettacolo. Rappresentazione adatta ad ogni tipo di pubblico, ma assolutamente da non perdere per coloro che amano le storie complicate, con intrighi, colpi di scena ed equivoci che sconvolgono la vita dei protagonisti. “Taxi a due piazze”, anche se rispolverato e riadattato da Gianluca Ramazzotti, resta un testo che continua a far divertire e questa versione “in rosa” appare assolutamente in linea con i tempi che corrono.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 26 dicembre 2023. |
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Taxi a due piazze
di Ray Cooney
Regia Chiara Noschese
con Barbara D'Urso Rosalia Porcaro Franco Oppini Gianpaolo Gambi
e con Barbara Terrinoni Antonio Rampino Nico Di Crescenzo
Versione italiana di Gianluca Ramazzotti
Produzione Enfi Teatro di Michele Gentile
Teatro Parioli Via Giosuè Borsi 20 Roma tel. 06.5434851
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