Scritto da Valeria Lupidi Sabato 18 Marzo 2023 08:01 Letto : 767 volte
Rappresentazione particolare, dove le luci giocano un ruolo cruciale creando zone d'ombra che accentuano il clima di mistero. L'utilizzo di un linguaggio contemporaneo alternato a monologhi in rima riesce a collocare la narrazione in un tempo indefinito che potrebbe essere l'epoca dei Cavalieri della Tavola Rotonda o l'attuale momento storico. Leda Kreider e Edoardo Sorgente vestono i panni dei due protagonisti (peraltro indossando abiti moderni) con grande passione. Non solo la voce, ma ogni muscolo del loro corpo evidenza le emozioni vissute, alternando momenti di recitazione concitata ad attimi più intimistici, il tutto muovendosi in uno spazio disadorno e quasi sempre in penombra. Spettacolo che attraverso la drammaturgia porta avanti un'azione di demistificazione dell'aura che circonda la teoria cortese, riportando il mito in un alveo più umano e meno celestiale. L'intento è sicuramente raggiunto, forse potrebbero restare delusi gli appassionati del mondo idealizzato dall'epos del ciclo bretone. Questa recensione si riferisca alla rappresentazione del 17 marzo 2023. |
Lancillotto e Ginevra Teatro Basilica |