Scritto da Giuliano Latina Giovedì 13 Settembre 2007 12:08 Letto : 1961 volte
Il disco, che dura circa cinquanta minuti, è formato da dieci brani: si inizia con “Powerful”, tipico singolo di presentazione del gruppo o di apertura concerto, che, però, rasenta il plagio, dato che, in alcuni punti, ricorda parecchio alcune composizioni di Dio o Halford. Si continua con “Self-Destruction”, più varia, ricca di cambi di tempo e caratterizzata da una voce più bassa: il pezzo prosegue, a tratti darkeggiante grazie ad una voce recitata, poi riprende potenza nel segno del metallo più ortodosso. “Fighting to Learn” e “Just Leave Me Alone” sono un’accoppiata speed/power, dove la prima presenta una bella prova vocale, mentre nella seconda spicca un coro battagliero. “Listen to Me” è aperta dal suono della pioggia, seguito da un mid-tempo cadenzato: le doppie voci, non sempre convincenti, ci accompagnano alla chiusura soft. Il livello si rialza con “Alternative Life”, veloce, con un bel duetto tra le chitarre ed una sezione ritmica veramente marziale: brano drammatico, efficace, a nostro parere il migliore. “Screams of Blood” ha un inizio inconsueto, poi parte l’assalto power, con cavalcate metalliche ed ancora il coro a sollevarsi, mentre la title-track è uno speed dal ritornello aggressivo ed accattivante. “Dream of a Freedom Day” ha un bell’attacco, che ricorda ancora i Black Sabbath dell’epoca Dio: stavolta la voce è meno potente che altrove, ma funge da veicolo per gli strumenti, che si lanciano in un trionfo solistico. “We Play Super Metal” conclude l’album in bellezza e cattiveria, ancora tipicamente power metal. Il CD è senz’altro ben suonato, grazie ai validissimi musicisti, ma anche ad una produzione che mette in risalto gli strumenti, che giungono scanditi e chiari all’ascoltatore, anche se, a tratti, come già scritto, rimane la sensazione del “già sentito”. Non siamo tra coloro che pretendono innovazione ad libitum, comunque, anzi troviamo giusto che qualcuno, tra i gruppi, sia ancora portabandiera del metallo tradizionale, dato che, spesso, proprio i padri fondatori, in crisi ispirativa, sfornano dischi piatti e scialbi, non certo al livello dei loro capolavori: è proprio ai tradizionalisti, pertanto, che consigliamo un album schietto, sincero e diretto, senza compromessi, come quello dei Powerful 70/100
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Anno: 2007 |