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Diventa sempre più difficile parlare del Grunge, del Post-Grunge e di tutte quelle forme musicali di cui ne fa le veci.
Il motivo risiede nel fatto che in Italia, come anche penso nel resto del mondo, il Grunge viene considerato come una sorta di “pellegrinaggio alla Mecca”, un genere musicale (se si può definire tale) che prima o poi tutti devono ascoltare. A complicare le cose vi è l’icona suicida, l’ombra di Kurt Cobain, che tende a fare del genere una sorta di intoccabile esposizione museale di immenso valore, il che è abbastanza irritante.
I
Nodea, gruppo milanese al loro primo lavoro, ripercorrono fedelmente le strade di Seattle, non una deviazione, non una fermata.
Teorema del Delirio si presenta come lo specchio dello specchio. Canzoni palesemente ispirate a gruppi come Alice In Chains, Tool, Soundgarden e forse ai più italici Verdena, testi in italiano per non far disperdere la rabbia e la classica buona dose di crudeltà nel suonare.
I brani scorrono più o meno tutti allo stesso modo,
“Panic Tv”,
“Mascara” e
“Paradisi Artificiali” si aprono con chitarre pesanti lanciate in faccia, mentre la voce profonda scorre analogamente per tutti i brani.
“34&2” e
“Numero 9” si somigliano leggermente nell’intro delicato per poi sfociare in riff appetibili, mentre le più soft “Violet” cui giro di basso è perfetto e
“Madre” si distinguono dalle restanti proprio per la bellissima voce del cantante che in questi brani viene resa maggiormente protagonista rispetto alle altre. A spezzare l’intero album c’è
“Deliri”, cui ritmo cambia generando un connubio basso/batteria leggermente caraibico che rende piacevole l’intero ascolto del brano. C’è poco da aggiungere. Sarà colpo di fulmine per i devoti di Seattle.
60/100
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Luca Colombo: Voce Federico Valisi: Chitarre Igor Mihalji: Basso Emiliano Coldesina: Batteria
Anno: 2009 Label: Black Fading/Action Direct Genere: Grunge
Tracklist: 01. Panic Tv 02. Mascara 03. 34&2 04. Paradisi Artificiali 05. Violet 06. Dentro 07. Madre 08. Numero 9 09. Deliri 10. Scorre Lento
   

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