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Inutile girarci tanto attorno, se accostiamo la parola live ai
Motorhead, impossibile non tornare indietro con la mente e pensare a
No Sleep’ Til Hammersmith (eravamo nel 1981, nda), storico album dal vivo che non solo sanci’ la band come la più rumorosa del mondo, ma fu anche la definitiva consacrazione commerciale di un combo che solo l’anno prima, con l’uscita del monolitco
Ace Of Spades raggiunse un successo insperato.
Nonostante tutti i cambi di line up ed acciacchi vari, Lemmy e soci hanno continuato ad incidere i propri incandescenti show regolarmente e questo
Better Motorhead Than Dead Live At Hammersmith e solo l’ultimo in ordine cronologico, ma c’è da giurare che il motherfucker più amato della musica non si fermerà qui.
Registrato il 16 giugno del 2005 presso lo storico Hammersmith Apollo di Londra per festeggiare il 30esimo anno dalla nascita delle teste di motore, già comunque celebrato con l’uscita meno di ventiquattro mesi fa col DVD Stage Fight.
Questo doppio in pratica, ci mostra una band con un’ affiatamento ancora impareggiabile e con una coesione straordinaria, senza dimenticare una scaletta che propone tra le ventuno tracce totali, almeno una quindicina di grandi classici dell’hard’n’heavy.
Si parte inaspettatamente con la furia di “
Dr.rock” e si prosegue con la stratosferica “
Stay Clean” che non ha perso niente del suo smalto originale, passando per le composizione dell’allora recente
Inferno (2004): “
Killers”, "
In The Name Of Tragedy” e nel secondo supporto anche la splendida “
Whorhouse Blues”, una ballata introspettiva (con tanto di armonica) abbastanza inedita nel repertorio di questi gladiatori inglesi.
La band raccoglie al meglio tutta la produzione pescando a piene mani sia dal repertorio anni ’80 sia da quello dei ’90, infatti non mancano in scaletta la discussa “
I Got Mine” (da
Another Perfect Day, uno degli album più “odiati”) fino all’heavy alcolico e travolgente di “
Killed By Death” arrivando allo sguaiato rock’n’roll di “
Going To Brazil”, tratta da uno dei capolavori minori della band, quel
1916 che avrebbe meritato un altro trattamento all’epoca della sua uscita (1991).
Se è vero che mancano due gemme come “
Orgasmatron” e “
Born To Reise Hell” ad accontentare tutti arriva il classicissimo trittico finale, il meglio che si possa pretendere da una fottutissima metal band: il groove di “
Bomber” anticipa la logorante “
Ace Of Spades” che apre le porta alla conclusiva “
Overkill”, che con i suoi quasi dieci minuti trova una nuova fulmimante veste in questa versione, tutto questo senza un attimo di tregua per l’ignaro ascoltatore.
Se a tutto questo ben di Dio di aggiungiamo che quel trattore umano di
Mikkey Dee suona quasi meglio adesso che dieci anni fa,
Vivian Campell non ha perso niente del suo splendore sputando fuori riff sempre travolgenti e dimostrando una versatilità di primissimo livello possiamo dare il dado per tratto.
Da applausi anche l’elegante confezione con ricco book fotografico che mostra come se per Mick Jagger le rughe possono essere un problema d’immagine rilevante, il nostro Lemmy che di anni ne ha 62 come il singer degli Stones sembra più immune al processo di invecchiamento..
Forse quest’ultimo, nel rock’n’roll ci crede ancora per davvero, trovando in esso un’ eterno elisir di giovinezza.
In conclusione, resta difficile consigliare a prescindere l’acquisto di questo album se già nella propria collezione si ha un live della band, quello che è sicuro e che qui, troverete semplicemente dell’ottimo metal, cento minuti di incandescente musica che potrebbe avere su di voi lo stesso effetto di un carro armato che vi passa sulla testa.
Born to lose, live to win!
85/100
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Lemmy Kilmister: Voce, basso Mikkey Dee: Batteria Vivian Campbell: Chitarra
Anno: 2007 Label: Streamhammer\Audioglobe Genere: Hard’n’Heavy
Tracklist: CD 1 01. Doctor Rock 02. Stay Clean 03. Shoot You In The Back 04. Love Me Like A Reptile 05. Killers 06. Metropolis 07. Love for Sale 08. Over The Top 09. No Class 10. I Got Mine 11. In the Name of Tragedy 12. Dancing On Your Grave
CD 2 01. R.A.M.O.N.E.S. 02. Sacrifice 03. Just 'Cos You Got the Power 04. (We Are) The Road Crew 05. Going to Brazil 06. Killed By Death 07. Iron Fist 08. Whorehouse Blues 09. Bomber 10. Ace of Spades 11. Overkill
   

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