Scritto da Gianluca Livi Domenica 04 Dicembre 2022 13:43 Letto : 616 volte
Il disco si apre con la title-track, una vera dichiarazione di intenti in quanto a potenza e velocità. In tutti i 56 minuti di durata dell'opera, infatti, non si registra alcuna flessione, sebbene alcuni brani spicchino chiaramente su altri. Impossibile non citare, in tal senso, "We’ll Be Back", "Killing Time", "Soldier On!" e "Celebutanté", "Night Stalkers", "Dogs of Chernobyl" e "Mission to Mars" (i primi due anche singoli). Si, si, abbiamo scritto bene: sono 7 pezzi su un totale di 12, ma ancora non abbiamo detto che "The Sick, The Dying...And The Dead" è senza ombra di dubbio il miglior album dei Megadeth dai tempi di "Countdown To Extinction", anche più su di "Youthanasia", che pure non scherzava, in ordine a qualità, più veloce di "Rust in Peace", e scusate se è poco, giacché la velocità è quello che ci si aspetta da un disco thrash. E, tra le altre cose, è una vera figata sentire Sammy Hagar cantare su "This Planet's on Fire", suo brano coverizzato in chiave durissima (purtroppo presente soltanto nella versione digitale, assieme a "Police Truck", pezzo dei Dead Kennedys), mentre Ice-T che fa l'ospitata su "Night Stalkers" è perfetto (beh, forse su questo specifico punto siamo poco attendibili, visto che ci piaceva anche il suo intervento in "The Illusion of Power" dei Black Sabbath post Ozzy e Dio). Questa nuova fatica discografica è la prova che lo specifico genere è maturato nel tempo, si è evoluto senza tradire le sue radici: siamo di fronte al thrash della fine degli anni '80, infarcito con gusto di heavy metal classico e un pizzico di power metal, il tutto in termini se non proprio attualissimi, quantomeno in un contesto che appare convincente e affascinante. |
Dave Mustaine – rhythm and lead guitars, lead vocals, additional bass Anno: 2022 |