Frammenti di Odissea, le donne del ritorno
Roma, Teatro di Documenti, dal 6 al 9 febbraio 2025

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Teatro e altre tendenze

Ardito esperimento teatrale nel quale si fondono, a ricordare l’avventuroso viaggio di Ulisse, la recitazione, il fumetto, i filmati, la danza, per raccontare la bellezza e l’incertezza di un cammino e la perenne battaglia tra il sicuro e l’ignoto.

Patrizia Masi, regista dell’opera, supportata dal famoso illustratore e autore di fumetti Fabio Visentin ed accompagnata dalla Compagnia Bolero, mette in scena una originale interpretazione del conosciutissimo poema omerico, raccontando le peripezie di Ulisse attraverso gli occhi di donne significative. In questo viaggio a ritroso, ripercorso da un eroe ormai vecchio (forse un po’ troppo) emergono emozionanti ricordi rivissuti, nello spettacolo, attraverso “quadri” nei quali i veri personaggi prendono vita.
“Frammenti di Odissea: le donne del ritorno” è una rappresentazione complessa: diversi piani artistici si sovrappongono e la recitazione quasi passa in secondo piano rispetto ai filmati sullo sfondo ed ai bellissimi disegni proiettati sulle bianche pareti del suggestivo Teatro di Documenti. A impreziosire un’opera tanto particolare, contribuiscono: un dipinto che prende forma durante lo spettacolo, sottolineando i singoli momenti della narrazione ed un sottofondo musicale da segnalare, a parere di chi scrive, come valore aggiunto a tutta la rappresentazione.
L'opera affronta temi importanti sull’esistenza umana, proponendo una riflessione sul significato di un viaggio che rappresenta una intera vita. Odisseo è un eroe, ma anche un uomo tormentato da passioni e forse rimpianti. Per comprendere “Frammenti di Odissea: le donne del ritorno” occorre rimuovere dalla propria memoria l’idea classica dell’Odissea studiata sui banchi di scuola ed avere la capacità di approcciarsi ad una visione diversa, forse meno apprezzata dai puristi del poema omerico, ma certamente originale nella sua proposizione.
Un piccolo appunto: a parte i momenti di danza che coinvolgono il pubblico e che possono essere più o meno graditi (comunque assolutamente non invasivi, né forzosi), la sovrapposizione del parlato degli attori con i dialoghi dei video, a volte, rende poco comprensibile il discorso, se poi a questo si aggiunge la musica di sottofondo, si rischia di perdere alcune interessanti parti della narrazione.





Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 6 febbraio 2025.

'Frammenti di Odissea, le donne del ritorno'

Uno spettacolo diretto da Patrizia Masi.
L'opera, presentata come Graphic Theatre Painting, è frutto della collaborazione
tra l'illustratore e autore di fumetti Fabio Visintin e la Compagnia Bolero.
Con
Fabio Visintin
Paola Zoffoli
Lello Somma
Francesca Visintin
Maddalena Fierro
Brenda Monticone Martini
Annetta Filippelli
Patrizia Masi
Andrea Filippelli
Norberto Faleo
Elena Konoplyova
Erika Ledonne
Silvia Petri

Di che cosa parla l‘Odissea lo sappiamo tutti, ma questa è la storia di una traversata a ritroso nel tempo. Un viaggio per mare rivissuto da un Odisseo già avanti negli anni, dall‘Ade. Ma è anche un ribaltamento. È la storia delle donne del ritorno. Donne che lo hanno avuto, lo hanno amato, tentato, posseduto. Tante, tutte. Calliope, Atena, Circe, Calipso, Nausicaa, Arete, Penelope, Euriclea, Aglaia, le Sirene. Nomi di donne che tornano a trovarlo, simili a risacche, nella memoria dell‘acqua, nello sciame di voci, di echi, nell‘improvviso scintillio di presenze davanti a un Eroe solo, smarrito, provato. Richiami nelle raffiche di vento, orme che il mare ha cancellato, onde lunghe di canti, frammenti di vita, che si accendono come lampare sul mare. Donne che lo hanno vissuto, sofferto e perduto. Perché anche Penelope lo perderà. Dopo averla riabbracciata, ripartirà per andare a scoprire che cosa c‘è oltre le Colonne d‘Ercole. Per la sua spaventosa voglia di riprendere il mare. È il senso di Odisseo il mare, l‘inconoscibile, l‘alterità, il viaggio. Lui sa che c‘è la fine, lo sa dall‘inizio che c‘è la fine. L‘importante della fine è che sia bella, e mai banale. Combattere contro i nemici, combattere per amore e finire. Quanto tempo riesce un uomo a stare con le cose che ama? E soprattutto perché accontentarsi e smettere di cercare? La vita di un uomo non si ferma. Odisseo è tutti noi. Un uomo che continua, un uomo che si ripropone, che sbatte contro il dolore e lo supera. Odisseo è la capacità immensa di continuare. Ci sono due modi di concepire il mondo: la terra e il mare. La terra è permanenza: ci stai, ti fermi, non ti muovi. La terra la comanda la donna. Il mare è maschio: insicurezza, incertezza, dubbio. Il mare è la metafora del cuore, come la terra lo è dell‘anima. Il mare è Arte, non sai mai dove ti porta. Odisseo aveva la straordinaria capacità che hanno gli uomini veri: non sapere mai se vinci o perdi, mettersi in gioco sempre, e affrontare l‘ignoto.

TEATRO DI DOCUMENTI
v. Nicola Zabaglia, 42
Roma
tel. 06 455 485 78 – 328.8475891

 

 



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