Scritto da Valeria Lupidi Venerdì 14 Ottobre 2022 11:22 Letto : 991 volte
La storia è conosciuta (al punto che ne è derivato un modo di aggettivare coloro che prediligono persone molto giovani). Nella Roma dei primi anni dell'epoca fascista alcune bambine vengono rapite, stuprate ed uccise, ed il popolo, ma soprattutto il "duce", reclama un colpevole che viene individuato in Gino Girolimoni, anche in assenza totale di prove, e che, per tale accusa, si trova ad essere ingiustamente recluso per un anno e mezzo ed a subire ogni tipo di vessazione. Lo spettacolo Er Mostro de Roma racconta questo "fattaccio", facendone emergere i torbidi risvolti e soprattutto, ed in questo alberga tutta la capacità dell'autore (Simone Giacinti) e della regista (Vanina Marini), mettendo in risalto i sentimenti dei protagonisti. Opera sicuramente toccante, che non può lasciare indifferente lo spettatore. Un inno contro il potere che agendo sulla scia di stereotipi e pressioni politiche sfodera tutta la sua incompetenza ed arroganza, senza curarsi delle conseguenze sulla vita delle persone. Emozionante la ricostruzione del personaggio di Girolimoni, quasi rassegnato al ruolo di capro espiatorio. Di fortissima intensità l'interpretazione dell'ispettore Giuseppe Dosi (costretto, suo malgrado, ad obbedire, ma consumato dai sensi di colpa). Vanina Marini riesce a far muovere i personaggi e a rappresentare la storia con tutta la necessaria passione e l'accompagnamento musicale dal vivo di Fabio Senna contribuisce a ricreare, insieme all'utilizzo del dialetto romanesco, l'atmosfera della Roma popolare degli anni '20. Rappresentazione impegnativa, ma che, anche se per brevi attimi, strappa un (amaro) sorriso al pubblico che non può non farsi domande di fonte a tanta ingiustizia e dolore. Forse si torna a casa con un po' di pesantezza, ma con la certezza che anche uno spettacolo teatrale può rendere giustizia a chi non ha più la voce per gridare la propria innocenza. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 13 ottobre 2022. |
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