Home Interviste Elisabetta Filippini - Diamond Beast

Elisabetta Filippini
Diamond Beast

Se le Kissarmy non vi sono più sufficienti, sappiate che in Italia da qualche anno è nato un nuovo tributo heavy rock, ed in questo caso completamente al femminile. Parliamo delle Diamond Beast, tribute band completamente formato da quote rosa che porta in giro per l’Italia il meglio del repertorio degli Iron Maiden. In vista di una calda estate metal, scambiamo quattro chiacchiere con Elisabetta Filippini, una delle due chitarriste dalla formazione. Ed abbiamo capito che non ha paura di confronti con i maschietti, e che le ragazze sono altrettanto agguerrite. Buona lettura.

Angela Prati: Voce
Elisa Garbo: Chitarra
Elisabetto Filippini: Chitarra
Laura Mattiuzzio: Basso
Verdiana Gariboldi: Batteria

- A&B -
Ciao Elisabetta, benvenuta su A&B. Per iniziare presenta il progetto Diamond Beast a chi ancora non vi conosce.
- Diamond Beast –
Ciao e grazie! La nostra band si forma nel maggio del 2008 con lo scopo di divertirsi riproponendo, in chiave personale, i grandi successi degli Iron Maiden. Dopo qualche cambio di formazione, la nostra line up attuale è così composta: Angela Prati alla voce, Elisa Garbo ed Elisabetta Filippini alle chitarre, Laura Mattiuzzo al basso e Verdiana Gariboldi alla batteria. Proveniamo tutte da genere diversi, oltre che da quattro città differenti, ma l'amore per la buona musica ci unisce e ci rende una vera squadra.

- A&B -
Come fate a conciliare il fatto che vivete in quattro città diverse col fatto delle prove, di organizzare le date dal vivo e qualsiasi altro tipo di attività?
- Diamond Beast –
Siamo cinque persone molto unite, ti risponderei semplicemente che è la passione che ci guida. A livello pratico abbiamo scelto la città di Parma per le prove, punto centrale per tutte. Per i live e tutto il resto non ci poniamo il problema della distanza e dei chilometri, suoniamo in tutta Italia e all'Estero, quando siamo insieme l'importante è salire sul palco e scaricare l'adrenalina. Oltre che componenti di una band siamo amiche, quindi a nessuna di noi pesa guidare per ore per stare con le proprie compagne di gruppo, anche solo per una birra. L'affiatamento per noi è essenziale, tutto il resto è secondario.

- A&B -
Il fatto di essere una tribute band completamente al femminile, credete che possa essere una discriminante per voi oppure è superiore il fattore curiosità tra i gestori dei locali?
- Diamond Beast –
Nessuno dei due. Il gruppo è nato come progetto al femminile, ma ciò non significa che non ci interessi saper suonare. Altrimenti saliremmo sul palco mezze nude e punteremmo tutto sull'immagine.
Ognuna di noi studia il proprio strumento, la parola d'ordine è imparare, migliorare, sempre, anche confrontandoci tra di noi. Ci sono parecchi uomini che ci seguono, e non per il fatto che siamo donne, ma perchè apprezzano come riproponiamo i brani. La fiducia del proprio pubblico va conquistata ogni giorno, indipendentemente dal sesso. Non possiamo certo negare che un po' di curiosità c'è da parte di alcuni, ma più tra chi ancora non è riuscito a sentirci dal vivo che tra i gestori. Il ragionamento che cinque ragazze portano più gente di un gruppo di uomini è una leggenda metropolitana, i gruppi femminili che nascono su questo filone di pensiero hanno vita breve o di strada ne fanno veramente poca....e i locali lo sanno.


- A&B -
Parlaci un po’ del repertorio delle Diamon Beast. Immagino che preferiate performare il vecchio repertorio della band, e soprattutto, che rapporto avete con gli ultimi dischi degli Iron Maiden, molto criticati anche dai fans storici?
- Diamond Beast –
Immagini bene: suoniamo i brani fino all'album Fear of the Dark. Anche la nostra formazione ripropone la versione dei Maiden a cinque componenti. Gli ultimi album hanno un sound molto diverso, più moderno.
Stiamo sul classico, ma non disdegniamo il nuovo, anche se attualmente non proponiamo nulla del periodo recente. A dirti la verità il progetto del tributo cadrà in secondo piano a breve, ci stiamo dedicando alla stesura di pezzi nostri, quindi spero di portare in giro la nostra musica molto presto!


- A&B -
C’è un qualche aspetto della vostra performance che vi rende uniche, tra le band tributo alla Vergine di Ferro?
- Diamond Beast –
Vieni a sentirci e dimmelo tu! Non ci preoccupiamo di fare confronti con le altre tribute bands, saliamo sul palco e pensiamo a divertirci dando il massimo, per noi è importante condividere gli spazi, le paure, l'energia, le sensazioni. Quando il rumore delle bacchette che danno il tempo rompe il silenzio si apre un mondo parallelo, dove ciò che conta è trasmettere quello che proviamo a chi abbiamo di fronte. Il nostro obiettivo è emozionarci ed emozionare. Quando lo scopo è raggiunto non chiediamo di più.

- A&B -
Ok, adesso dicci dove i lettori di A&B possono venirvi a vedere questa estate.
- Diamond Beast –
Il 23 luglio divideremo il palco con i Bad Bones al motoraduno Scarburas, in provincia di Udine. Il 30 luglio saremo in Slovenia per il "GNG Festival" e poi ci prenderemo un periodo di vacanza, per ritornare live il 26 agosto al "Music & Beer Fest" in provincia di Mantova e l'11 settembre al "3 days in Rock", dove avremo l'onore di suonare con i Tarchon Fist. Stiamo programmando la stagione invernale, quindi tenete d'occhio le nostre pagine http://www.myspace.com/diamondbeast1 e http://www.facebook.com/diamondbeast ! Se volete rimanere sempre aggiornati, iscrivetevi alla nostra newsletter, basta inviare una mail vuota a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. . Vi aspettiamo sotto il palco!

- A&B -
Siamo arrivati alla fine, ringraziandoti, chiudi come vuoi l’intervista.
- Diamond Beast –
In primis vorrei ringraziare la vostra redazione per il tempo e lo spazio a noi concessi. Saluto caramente le persone grazie alle quali la nostra avventura è possibile e meravigliosa: i nostri compagni, le persone che credono in noi, i ragazzi del "Diamond Beast Fans Club" di Cremona, tutti coloro che ci seguono e che non badano ai chilometri per venire a sentirci, chi ci sostiene e chi ci è sempre vicino.
Un grazie doveroso anche al destino, che mi ha dato la possibilità di incontrare quella che ora è diventata la mia seconda famiglia e la mia seconda casa.


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