La storicizzazione della musica passa attraverso la passione delle persone che l’hanno vissuta e che finalmente intendono scrivere e raccontare ai posteri che un tempo c’era l’oro e non lo sapevamo.

I tre autori che si sono impegnati duramente nell’assemblare questa straordinaria monografia su Mia Martini, meritano un plauso a scena aperta perché si percepisce nettamente che si tratta di un’opera certosina, unica nel suo genere e realizzata con il cuore.
Il volume in mio possesso è la centoquarantesima copia su mille, segno evidente che siamo al cospetto di un saggio di nicchia che solo i veri appassionati e gli addetti ai lavori potranno apprezzare nella sua pienezza.
Oltre alle vicende umane e artistiche di Mia, nel saggio troverete decine di foto inedite, una mi ha colpito in particolare ritraendo le giovanissime sorelle Bertè con Claudio Baglioni, e la dettagliatissima produzione discografica italiana e mondiale della cantante di Bagnara Calabra rigorosamente cronologica e comprensiva di tutti i formati editi nel corso degli anni, comprese le (forse troppe) realizzazioni postume.
Verrete catapultati nel mondo dei 45 giri, LP, Compact Disc, musicassette, Stereo 8 e, come se non bastasse, spartiti musicali, VHS e DVD.
Saprete, a titolo esemplificativo, che nel 1995 in Corea fu stampato in CD Oltre la Collina... (1971) con mini-booklet di otto pagine contenenti i titoli e i crediti delle tracce presenti nell’album, o che nel 1974 in Giappone uscì una bellissima edizione con copertina alternativa a busta non apribile di Nel mondo, una cosa (1972), tutto corredato con meravigliose foto.
Trentotto euro ben spesi per un’opera di eccellente fattura che eleva incommensurabilmente la grandezza di una delle cantanti migliori del nostro Paese anche quando cambiò il tono della voce dopo il doppio intervento chirurgico alle corde vocali. Avrebbe meritato molto di più se non gli avessero appiccicato addosso l’orrendo pregiudizio che portasse jella.
Che Dio li perdoni per il tanto male che le hanno inutilmente procurato.