Scritto da Valeria Lupidi Venerdì 14 Luglio 2023 07:30 Letto : 1035 volte
Vincente la scelta del regista Guido Lomoro di collocare lo spettacolo fuori dallo spazio e dal tempo, evanescente eppure concreto nei contenuti. Le tre protagoniste affidano ai movimenti del corpo gran parte della narrazione; sono spettri, esseri invisibili che hanno movenze a volte fluide, a momenti sincopate, elaborati in una coreografia (curata da Maria Concetta Borgese) che diventa elemento essenziale nel rappresentare la sorellanza delle tre donne, unite dal dolore e dagli spasmi di corpi che hanno dovuto subire sofferenze ed umiliazioni. Forte il coinvolgimento del pubblico anche per l'utilizzo degli spazi: quando il disadorno palco non è sufficiente ad esprimere le emozioni, le attrici scendono in platea coinvolgendo direttamente gli spettatori nel loro grido di rabbia e nella ricerca di riscatto. Pièce molto interessante, sia per il tema affrontato (storie del passato, ma terribilmente presenti nella cronaca di tanti femminicidi), che per la scelta della modalità espressiva: corpi danzanti avvolti da bianche vesti che lungi dall'essere lenzuola sono invece il simbolo di libertà e rivalsa che, insieme alla potente musica dal vivo eseguita dal maestro Theo Allegretti, donano allo spettacolo la forza di penetrazione nell'animo dello spettatore, riconoscendo così immortalità ai personaggi rievocati e consentendo alle eroine narrate di uscire dall'oblio, travalicando i confini della memoria. Questa recensione si riferisce allo spettacolo del 13 luglio 2023. |
Fantasme Teatro Marconi |