Scritto da Artists and Bands Giovedì 10 Novembre 2022 07:03 Letto : 583 volte
Apprezzabilissima l'idea di unire monologhi e canto, tutti sublimato da musiche suonate dal vivo che rendono l'atmosfera davvero magica. Il dialetto napoletano permea completamente l'intera opera, consentendo al pubblico di immergersi nel vecchio teatro di una volta, sebbene, in alcuni momenti, i dialoghi non risultino di facilissima assimilazione. Pulcinella apre lo spettacolo, pur da morto che torna in vita per cercare la sua Colombina: nel mezzo, una carrellata espressiva che veicola lo spettatore verso un range piuttosto esteso, che abbraccia vari format, dal monologo al duetto comico/spalla. Peppe Barra ama bucare più volte la quarta parete, arrivando persino a provocare il suo pubblico, che spinge a riflettere su temi profondi come l'inesorabile passare del tempo, il decadimento fisico e mentale, i ricordi che si affievoliscono. Sketch, canzoni e monologhi navigano in bilico tra dramma e comicità - o, se vogliamo, non interessano completamente l'una o l'altra compagine - anche se talvolta appaiono privi di legame tra loro. Per fortuna, sono impreziositi dalla recitazione e dalla voce (incantevole) di Lalla Esposito, talmente abile ed efficace da potersi considerare una vera e propria protagonista e non un'umile spalla, come i crediti paiono suggerire. Non ce ne voglia il protagonista ma, a dirla tutta, lo spettacolo pare reggere grandemente sulle innegabili doti artistiche della collega donna. Sullo sfondo, una scenografia letteralmente al contrario - della quale abbiamo accennato in apertura - che propone il palco secondo l'ottica attoriale, quindi con luci puntate sul pubblico e quinte osservate dal loro interno: si tratta di una zona non zona ove vengono palesate vecchie realtà come il varietà, alcuni grotteschi elementi attinti dalla tradizione napoletana, l'espressività interiore tipica di attori comici contraddistinti da un substrato di fortissima malinconia interiore. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione dell'8 novembre 2022. |
NON C’È NIENTE DA RIDERE Teatro Parioli Orario di apertura Martedì, Mercoledì, Venerdì 10.00–13.30/14.30–19.00, Sabato e Domenica 12.00–19.00. Nei giorni di spettacolo serale la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita del giorno stesso |