Scritto da Davide Piancone Domenica 06 Settembre 2009 09:20 Letto : 1981 volte
L’artwork così accattivante, mi aveva fatto sopravalutare il contenuto di ciò che stavo per ascoltare. Nelle intenzioni del gruppo c’è l’idea di fare canzoni asciutte e crude. In pratica invece, in questi 27 minuti, l’approssimazione è tale da lasciare un senso di fastidio in chi ascolta. L’ostentazione continua di sofferenza e simili, non permette al gruppo di variare il registro, già troppo costretto dai pesanti limiti tecnici e di produzione. Ciò che abbiamo tra le mani è un numero impressionante di strofe-ritornello, con qualche sporadico ed evitabile assolo, svuotate da qualsiasi motivo di interesse. Emuli di Nirvana (“Tetanica”) e Marlene Kuntz (“Non si spara ai poeti”), non riescono nemmeno a creare una sintesi tra i due loro punti di riferimento, e provano a ribadire un concetto già troppo forzato, di musica agonizzante, troppo rigida su se stessa e sui suoi luoghi comuni, per riuscire a coinvolgere in qualche modo l’ascoltatore. 50/100
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Antonio Salviulo: Voce e chitarra Anno: 2009 Sul web: |