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Come riportato dalla loro biografia sul sito ufficiale, la
Traffic Lights Orchestra nasce il 24 maggio 2008 alle ore 22.30.
Tale precisione nel ricodare il momento preciso nella quale questi cinque giovani ragazzi non si sa da cosa derivi, ma quello che è importante è che il primo disco della band nasce da una lunga e dura gavetta, che li ha portati prima ad incidere nel 2009 un EP, che ha dato la possibilità per questa "orchestra da solaio" (siamo sempre sulla citazione) di suonare in tutta Italia ed anche in Francia. Ma il momento giusto deve essere arrivato nel corso dello scorso anno, quindi la
T.L.O ha avuto occasione di aprire i concerti di Calibro 35, Pan del Diavolo, Movie Star Junkies e Tre Allegri Ragazzi Morti e contemporaneamente, nel corso dell'estate, di pubblicare il loro primo album ufficiale, cioè questo
Verde Yellow Rouge.
Suddiviso in undici canzoni per 35 minuti totali di musica, questo è un disco che potrebbe stupire molti amanti dei stili musicali più disparati: in
"Le tue scarpe" impossibile non pensare al migliore Vinicio Capossela per le ritmicità del pezzo, in
"Two times" - sofferto blues
tomwaitsiano - si narrano le riflessioni di un suicida, mentre in
"Devils" si mescola con disinvoltura il sacro col profano. Nel caleidoscopio musicale della
T.L.O. c'è spazio per molti arcobaleni sonori, lingue e personaggi, spesso outsider o realmente esistiti, come nel caso di Pinochet, alla quale è dedicata la traccia di chiusura
"Le dictateur", piccola sinfonia in tre parti che va a rimebrare il 13 settembre 1973, quando il dittatori cileno muore solo e pieno di rimorso a contrasto di un popolo festeggiante.
Verde Yellow Rouge è un disco completo che si apre a ventaglio sulla migliore tradizione folk "impegnata", lasciando poco spazio ai fronzoli compositivi e risultando piacevole e molto intenso sin dal primo ascolto. Un lavoro pieno di idee e soluzioni musicali, nato probabilmente da una "follia controllata" ma ben incanalta nei solchi del CD. Una bella speranza per l'Italia musicale, senza ombra di dubbio.
79/100
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Luca: Batteria, percussioni e armonica Mattia: Pianoforte, percussioni e voce Marco: Chitarra, voce, pianoforte e percussioni Marcuzzo: Chitarra, voce e percussioni Piero: Tamburi e voce
Guests Manuela: Violoncello Marco: Violino Mattia: Vibrafono
Anno: 2011 Label: Autoprodotto Genere: Folk/Rock
Tracklist: 01. Two times 02. Come se la pioggia portasse ispirazione 03. Devil 04. Le tue scarpe 05. Argalà 06. Cigarette 07. Gazza ladra 08. Last season 09. Italy dogs 10. First coffee 11. Le dictateur
   

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