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Dalla nebbia milanese risuonano note a volte un po’ strambe, ma vivide, senza un come ma forse con un perché. Questo sound è dei
Gioaccardo, una band formata da quattro tizi che in un freddo inverno del 2008 hanno creato un legame alchemico speciale.
Il 2011 è l’anno del loro disco intitolato
Charles, composto da dieci tracce che costituiscono rispettivamente pensieri diversi che scaturiscono probabilmente dalla mente di questo Charles fittizio, che può impersonare l’ascoltatore stesso o una fusione di riflessioni dei
Gioaccardo.
La prima song è
“Arsenio”: uno dei tratti distintivi dello stile dei Gioaccardo è la voce graffiante, alla punk, che non può non essere provocante. I riff di chitarra si sposano con i giri di basso diversificando anche la melodia nel corso del brano. Successivamente si ascolta
“Golem” caratterizzata da cambi nella sezione ritmica e un sound genuino, privo di fronzoli.
“Farfalla”, invece, non presentando un sound particolare, si definisce maggiormente grazie al testo (mettere nello stesso verso
“la neve, le ostriche e il miele” non è da poco!).
Con
“Gatti lunatici” viene affrontato un tema personale dei Gioaccardo, ossia quello di essere stati più volte surclassati o paragonati ad altri gruppi; questo perché, soprattutto nel nostro Paese, ogni genere è dominato da una band che difficilmente viene spodestata e così, di logica, tutti sono imitatori di quella. La canzone seguente è
“Gola” che presenta un ritmo variegato, mentre
“Il più famoso triangolista svizzero” ingloba un po’ tutta la follia del song writing e del sound di questo gruppo. In
“Buddha” l’atmosfera è meno tesa e bizzarra ed i riff sono un po’ poveri; questi ultimi riprendono vigore nella successiva
“Languida”, in cui si odono anche sonorità distorte e voci di fuoricampo. Dopo
“RnR d’estate” si chiude l’album con l’acustica
“Sere d’Agosto” che apparentemente sembra una canzone romantica, ma nascondè in sé un messaggio di protesta.
Il lavoro dei
Gioaccardo non presenta imperfezioni, forse perché tecnicamente parlando, salvo per quanto riguarda voce, hanno azzardato poco. In ogni caso
Charles non è da sottovalutare: forse è proprio la naturalezza delle canzoni e dello stile che può mettere in primo piano la band sulla scena musicale italiana e non.
65/100
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Marco Mossi: Voce e chitarra Mattia Frison: Batteria Guido Ghilardi: Basso Alessandro Carnevale: Chitarra Giovanni Graziano: Piano, synth, chitarra acustica e slide
Anno: 2011 Label: Abnegat Records Genere: Alternative/Punk
Tracklist: 01. Arsenio 02. Golem 03. Farfalla 04. Gatti lunatici 05. Gola 06. Il più famoso triangolista svizzero 07. Buddha 08. Languida 09. RnR di un’estate 10. Sere d’Agosto
   

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