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Il progetto
Nosound nasce come un'esperienza musicale sviluppata grazie all'impegno del giovane chitarrista romano
Giancarlo Erra.
L'esperienza del gruppo si snoda attraverso gli anni che procedono dal 1998 al 2005 inanellando ben quattro lavori mentre è alle porte l'uscita del nuovo album, prevista per il febbraio del 2007, dal titolo
Lightdark che propone l'illustre partecipazione di
Tim Bowness dei
No-Man, il progetto a lungo termine con
Steven Wilson.
All'interno del loro
Sol29, ottimo lavoro del 2005, è possibile rinvenire numerosi contributi ispirativi che non mancheranno di solleticare gli ammiratori delle atmosfere più sognanti ed evanescenti che hanno reso celebri i
Porcupine Tree di
Steven Wilson soprattutto presenti in brani quali
Waiting o
Stars Die.
Sol29 è un incedere musicale nel quale il rotondo suono delle chitarre si mescola ad arpeggi, accordi trasparenti e soli densi di sentimento contribuiscono a tratteggiare paesaggi dai colori morbidi come quello che malinconicamente compare sulla cover dell'album e nelle istantanee del bel booklet realizzate dallo stesso
Giancarlo Erra.
Proprio il giovane chitarrista realizza un mirabile lavoro di post rock melodico nel quale è presente una forte carica emozionale, in alcuni tratti sospinta fino a livelli di eccellenza; inoltre si evince dall'ascolto la considerevole apertura delle composizioni tese ad incamminare l'ascoltatore in un viaggio sonoro che si risolve in un viaggio della mente e del pensiero nella complessità delle sensazioni umane.
Così può accadere di fluttuare tra le note di
In The White Air compiendo una virata tra nembi soffici e nello stesso tempo senza sostanza che si stagliano imponenti su un illimitato paesaggio nel quale domina la quiete e la fissità del tempo. Succinte sospensioni dall'impronta riflessiva fanno capolino in
The Child’s Game alternandosi alle adamantine e espanse ambientazioni di
Wearing Lies On Your Lips e
The Moment She Knew, quasi una suite strumentale che rammenta alcune soluzioni musicali dei
Darkroom di
Daylight (1998) le cui influenze sembrano significative mentre il più conciso brano
Waves Of Time si sviluppa come un interludio intelligentemente dislocato nel mezzo di due tracce più ampie, svolgendo il ruolo di ouverture alla davvero notevole
Overloaded, una sorta di commistione tra alcune ottime pagine dei
Mangala Vallis e i migliori
Porcupine Tree.
Invece sono lancinanti accordi quelli che alla sei corde acustica
Paolo Vigliarolo descrive per
The Broken Parts moltiplicando le possibilità evocative della musica dei
Nosound; all'interno di
Idle End riaffiora un approccio chitarristico che conduce
Erra questa volta a percorrere le atmosfere più care a
Steve Hackett.
Hope For The Future ci trascina nella velata malinconia di un pezzo di profondo lirismo con accenni che richiamano alla memoria i migliori
Porcupine Tree, quelli delle origini di
Up The Downstair (1993) mentre la conclusione dell'album è affidata alla title track, pezzo dilatato nel quale ci riesce di assistere visivamente al nitore ineguagliabile della luce che attraversa l'anima e gli elementi naturali.
Sol29 è una sorta di summa compendiaria della filosofia che muove l'intero album, lo sforzo della musica nell'incarnare splendidamente lo spettro delle sensazioni e dei sentimenti che animano l'uomo nel creato.
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Giancarlo Erra: Voce, chitarra, synth Paolo Martellacci: Voce, synth Paolo Vigliarolo: Chitarra acustica Alessandro Luci: Basso Pierluigi Zito: Batteria
Anno: 2005 Label: Autoprodotto Genere: Rock
Tracklist: 01. In The White Air 02. Wearing Lies On Your Lips 03. The Child's Game 04. The Moment She Knew 05. Waves Of Time 06. Overloaded 07. The Broken Parts 08. Idle End 09. Hope For The Future 10. Sol29
   

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