Vorrei incontrarti tra 30 anni
Roma, Teatro de' Servi, dal 25 febbraio al 9 marzo 2025

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Teatro e altre tendenze

Con voce spezzata, il padre sussurra:
“Se potessi tornare indietro, sarei stato un padre premuroso. Avrei fatto tutto per il mio Camillo". "Vorrei incontrarti tra 30 anni" potrebbe far pensare ad una storia d'amore tra amanti, ma qui l’amore raccontato è di un altro tipo: quello profondo, tormentato ed indissolubile tra un padre e un figlio.

Gianvito (Mirko Cannella), un padre criticato e frainteso dalla moglie e dal figlio, decide di sottoporsi alla criogenesi nel 1993 con la speranza di rivedere il figlio ormai adulto e trovare un modo per ricucire il rapporto spezzato. Al suo risveglio, trent'anni dopo, si ritrova in un mondo irriconoscibile: la tecnologia ha ridefinito i legami umani, la comunicazione è frammentata e la lingua è invasa da termini inglesi. Ma il vero ostacolo non è solo l’ambiente che lo circonda, è la distanza emotiva che lo separa da suo figlio. Per riconnettersi con Camillo, Gianvito sente di aver bisogno di un dizionario, non soltanto per comprendere le parole, ma per decifrare il cuore di quel bambino che ora è diventato un uomo.
Camillo (Jey Libertino), ha la stessa età nel presente che aveva suo padre quando scelse di congelare il tempo. Il ritorno improvviso di Gianvito riapre ferite che credeva cicatrizzate: rabbia, confusione e il peso di un'assenza che ha segnato la sua crescita. Eppure, sotto la corazza del risentimento, si nasconde il desiderio inespresso di comprendere quel padre che non ha mai smesso di cercarlo, nemmeno nel futuro. 
Ad alleggerire la tensione c’è l’amico di Camillo (Michele Iovane), che ricorda la figura dello schiavo astuto delle commedie di Plauto: l’elemento di rottura che, con ironia e intuito, trova soluzioni ai conflitti più complessi. La sua presenza porta leggerezza e speranza, diventando un ponte inconsapevole tra padre e figlio.
Il tutto è impreziosito da una varietà musicale avvolgente, che sottolinea ogni sfumatura emotiva, e da un sapiente gioco di luci che amplifica l’intensità di ogni scena. Musica ed illuminazione si intrecciano perfettamente con la narrazione, esaltando i momenti di smarrimento, tenerezza e riconciliazione, trascinando il pubblico in un viaggio sensoriale ed emotivo. Il talentuoso trio di attori recita con cuore, corpo e anima, infondendo vita e profondità a ogni battuta e trasformando lo spettacolo in un’esperienza che lascia un segno indelebile nell’animo degli spettatori.
Per scoprire se quel padre, con il cuore colmo di rimorsi e speranze, riuscirà a riconquistare la fiducia di suo figlio, vi invitiamo calorosamente a immergervi in questo spettacolo. Un viaggio emozionante tra passato e presente, dove il desiderio di ricucire un legame spezzato si trasforma in una toccante ricerca di perdono e riscatto. Uno spettacolo che intreccia momenti di comicità ed intensa commozione, raccontando con delicatezza il valore della famiglia, il peso delle scelte e la possibilità di un nuovo inizio, anche quando tutto sembra irrimediabilmente compromesso. 
Pensato soprattutto per i giovani — in particolare per coloro che portano dentro ferite legate all’abbandono, reale o percepito — questo spettacolo offre loro uno specchio in cui riflettersi, ma anche una luce che li guida verso la speranza. Invita a spostare lo sguardo dal dolore alla possibilità di guarire, mostrando che, anche quando ci si sente soli, esiste sempre un cammino verso la riconciliazione, con sé stessi e con gli altri.


La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 25 febbraio 2025.



Vorrei incontrarti fra 30 anni
Un padre fuori dal tempo

con
Mirko Cannella
Jey Libertino
Michele Iovane

regia di Danilo De Santis
voce fuori campo di Marta Filippi

Dopo 30 anni, Gianvito ritorna a casa e si rende conto di avere la stessa età di suo figlio Camillo. Gianvito, infatti, nel 1993 si era sottoposto alla criogenesi, l’ibernazione umana, tornando alla vita 30 anni dopo. Al suo risveglio si ritrova in una società completamente diversa da quella a cui era abituato a vivere e, grazie all’aiuto di un amico di suo figlio cercherà di riconquistare la fiducia di quel bambino ormai diventato uomo, convinto che il padre 30 anni prima abbia abbandonato lui e la madre per scappare con un’altra donna. Ovviamente Camillo non può immaginare che quel ragazzo sia il padre...(fonte: cominicato stampa)

Teatro de' Servi
Via del Mortaro, 22
00187 Roma
Per informazioni e biglietti:
tel. 06.6795130
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Orari spettacoli:
da martedì a venerdì ore 21
sabato ore 17:30 e 21
domenica ore 17.30
Biglietti: 25 euro

 


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