Scritto da Valeria Lupidi Venerdì 20 Gennaio 2023 09:25 Letto : 784 volte
La trama verte intorno a Mirandolina, una donna padrona di sè che si diverte a far innamorare gli avventori della sua locanda e che non accetta che un Cavaliere possa resistere al suo fascino. Accanto a lei ruotano personaggi molto diversi tra loro che, nella versione della commedia proposta al Teatro Pegaso, appaiono fortemente caratterizzati e, forse, anche un po' distanti dalle intenzioni del celebre commediografo veneto. Antonia Di Francesco è infatti una Mirandolina sui generis, sia perchè fisicamente lontana dallo stereotipato immaginario comune, che per i suoi atteggiamenti a metà tra l'imbronciato e l'altezzoso. E' però innegabile che tale rivisitazione del personaggio, che a prima vista potrebbe spiazzare un purista del teatro goldoniano, viene ampiamente compensata dalla grande prova artistica che ne dà l'interprete. Originale è anche la scelta di presentare il Marchese di Forlipopoli (incarnato da Alessandro Moser che ha curato anche la regia dello spettacolo) quasi fosse una caricatura del personaggio. Il risultato è comunque esilarante, con siparietti divertentissimi (la mescita del vino a gocce ed il goffo tentativo di fare esercizio fisico emulando il Cavaliere, generano puro divertimento) ed un tocco di "diversità" che sicuramente arricchisce la trama senza involgarirla. Apprezzabilissime e di livello le interpretazioni degli altri personaggi: le due commedianti (Sara Biondini e Angela Di Tullio) che sfiorano il grottesco per le posture e le espressioni facciali; il Conte d'Albafiorita (Ruggero Forniti) compassato nel suo ruolo compensatorio dell'istrionicità del Marchese di Forlipopoli (suo rivale in amore), il misogino Cavaliere di Ripafratta. Spettacolo divertente che pur nella sua originalità, non perde mai di vista la primitiva scrittura del testo. Molto belli i costumi di scena che rispecchiano perfettamente l'ambientazione settecentesca. Poco felice, a parere di chi scrive, la scelta dell'arredamento: sedie in plexiglass in una locanda fiorentina del diciottesimo secolo non si integrano nel contesto storico messo in scena. Rappresentazione avvincente, molto apprezzata dal pubblico. Il Teatro Pegaso infatti, visto il successo decretato allo spettacolo, fuori cartellone proporrà ulteriori repliche nel mese di febbraio. E sicuramente la scelta sarà ripagata dall'entusiasmo del pubblico. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 19 gennaio 2023. |
La Locandiera Teatro Pegaso |