Scritto da Gianluca Livi Lunedì 24 Giugno 2024 05:26 Letto : 781 volte
Vedere l'artista suonare e cantare innanzi al Colosseo rappresenta un evento a prescindere, anche ipotizzando una performance non ottimale. Tuttavia, e contro ogni aspettativa, la qualità del suo spettacolo è garantita. Va premesso che la voce del neozelandese percorre registri particolarmente bassi, pur in termini rochi, come unisse in un sol colpo il Barry White più ponderato con il Bruce Springsteen meno aspro. Per ciò che concerne il repertorio - a prescindere dai brani attinti da "Prose and Cons", suo ultimo album, forte di influenze rock-blues e impreziosito da alcune ballate inaspettate (ma alcuni pezzi sono presi anche da Roman Antix e 30 Odd Foot Of Grunts, sue precedenti esperienze musicali) - egli naviga prevalentemente in terra di frontiera: "Blackjack County Chain", ad esempio (brano scritto da Red Lane ma portato al successo da Willie Nelson), sarebbe perfetto quale colonna sonora del film "Dal Tramonto all'alba" (segnatamente nel momento in cui si varca il confine con il Messico). C'è poi l'eleganza compassata di Leonard Cohen, di cui viene proposta "Take This Waltz", e anche una buona dose di country, come testimonia il duplice omaggio a Johnny Cash: da un lato la sua cover di "Folsom Prison Blues" (pezzo scritto nel 1953, registrato e pubblicato come singolo due anni dopo, poi incluso nell'album di debutto "Johnny Cash with His Hot and Blue Guitar!" del 1957), dall'altro il brano composto dallo stesso Crowe, ispirato da una lettera che il singer inviò al giovane attore come forma di ringraziamento per una sua interpretazione attoriale: “C’è stata un’ispirazione talmente forte", ha dichiarato a fine esecuzione, "che questo potrebbe essere il nuovo singolo di Cash”. Tra gli astanti, a questo punto, c'è anche chi si aspetta qualcosa di Neil Young (effettivamente, una cosa tipo "Rockin' In The Free World" non guasterebbe affatto). E poi, il bis finale, quel "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e Poveri cantato con una pronuncia neanche tanto male, che testimonia non soltanto l'amore di Crowe per l'Italia, ma anche lo status all'estero del gruppo ligure. La castrazione dei brani "Romeno And Juliet", "Oh Darling", "Only You", previsti nel secondo bis, purtroppo non concesso (lo si apprende consultando la tracklist su carta in possesso ad uno dei musicisti impegnati sul palco), non intacca minimamente il giudizio positivo maturato nei confronti di una performance che convince in toto, anche quando vicariata a due ospiti di eccezione: la irlandese Lorraine O'Reilly che canta con voce calda ed energica i brani "Should Have Got To Know Me" e "One Small Stone" (la donna, peraltro, è anche artista di supporto, con tre brani in veste acustica che, a dispetto delle sue origini, ignorano la musica celtica e attingono chiaramente dal folk americano) e Charlie Crowe, il cui cognome non lascia dubbi in ordne all'ascendenza, che esegue "I Know Nothing Can Be Done" con una voce totalmente diversa da quella del padre (viaggiando egli su registri squisitamente tenorili), ma altrettanto apprezzata. . |
Russell Crowe (voce, chitarra) |