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Premetto subito che nell’accostarmi ad ascoltare un lavoro improntato sulla struttura della big band, il mio entusiasmo è sempre molto alto. Sarà per l’impatto sonoro che l’aspetto orchestrale riesce a dare oltre ovviamente alle ampie sezioni improvvisative che difficilmente lasciano soddisfatti.
Live In Hamburg non è sicuramente da meno sotto questo aspetto. Nella registrazione ritroviamo alcuni musicisti di cui abbiamo avuto il piacere di presentare alcuni lavori come gli ottimi
Francesco Guaiana alla conduzione,
Lorenzo Colella alla chitarra e
Calogero Genco ai sax. Registrata ad Amburgo nel 2008, questa pubblicazione segue la precedente
Live at Mikalsa Vol.1 registrata a Palermo.
L’orchestra, costituita da tredici membri, ha come intento principale di relazionare la musicalità bandistica e la classica improvvisazione di stampo jazzistico assieme ad una vera e propria esperienza collettiva in cui il pubblico si sente partecipe, grazie anche all’impiego di strumenti multimediali. A ciò si aggiunge una commistione di generi come il rock e free jazz.
La scaletta è costituita da brani piuttosto lunghi la cui impalcatura è strutturata su di un incipit moderato per poi svilupparsi su di un denso panorama sonoro nella parte centrale, ricco di contrappunti soprattutto da parte dei fiati. "
Miconduco", possiede un attacco volto al lato d’avanguardia e free tra piano, tromba e contrabbasso spostandosi poi in un cadenzato flusso sonoro assimilabile ad un miserere, dando poi spazio al carattere più dinamico e jazz di cui si rivestono le sfuriate al sax di Genco. Similarmente si comporta "
Disaccordo sulla Meridiana", anche se questa composizione si mostra sicuramente più quadrata e maggiormente rivolta a tendenze rock nella seconda parte. Degna di nota è "
Let’s Them Play", pezzo più vivace in assoluto sia dal punto di vista ritmico, in cui la voce grossa è quella del piano di
Domenico Argento, che pennella un atmosfera vibrante e allo stesso tempo tenue, per poi sfociare in un sbarazzino bebop. In "
Fitzcarraldo" risaltano molto bene i graffianti passaggi di fiati, in cui troviamo davvero molte analogie con gli intenti dissonanti della
Grand Wazoo Orchestra di Zappa, elementi che colpiscono in particolar modo e che faranno risultare di duro ascolto il disco ai meno avvezzi.
Chiude "
Hamburg Bis", in cui fa bonariamente capolino nel soffuso incipit, il loop di un indiavolato Trapattoni formato tedesco, nella famosa conferenza stampa di fuoco ai tempi del Bayern. Il brano si sposta poi su un accento a metà strada tra jazz e reggae, dimostrando la grande capacità che questo gruppo di musicisti possiede, sapendo spaziare con straordinaria bravura, jammando genuinamente, e sapendosi divertire con e nella musica. Un disco insomma che nonostante l’apparente osticità, risulta davvero scorrevole. La Fitzcarraldo ci azzecca sempre con pubblicazioni davvero di qualità, complimenti davvero.
80/100
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Francesco Guaiana: Conduzione, chitarra Luca Lo Bianco: Conduzione, basso Leandro Lo Bianco: Tromba Heinz-Erich Gödecke: Trombone Henry Altmann: Sousafono Eldo Lauriano: Clarinetto, clarinetto basso Calogero Genco: Sax contralto e soprano Emanuele Catania: Sax tenore Domenico Argento: Piano Lorenzo Colella: Chitarra Marko Bonarius: Basso acustico Massimo D'Aleo: Batteria Flavio Li Vigni: Batteria
Anno: 2011 Label: Fitzcarraldo Records Genere: Jazz/Experimental
Tracklist: 01. Miconduco 02. Disaccordo Sulla Meridiana 03. Let's Them Play 04. Fitzcarraldo 05. The Hamburg Bis
   

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