

Scritto da Paolo Marchegiani
Martedì 09 Febbraio 2010 20:28
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Virginia Splendore è un fiore all'occhiello per la musica italiana. Se parli dello
Stick, d'incanto pensi a lei, che ha saputo come pochi altri sviluppare la tecnica e la sperimentazione dello strumento ideato da
Emmett Chapman alla metà degli anni settanta e reso ai più noto dal bassista
Tony Levin.
Per i pochi lettori che non conoscessero le caratteristiche dello
Stick si potrebbe dire, senza pretesa di esaustività, che è uno strumento con una estensione sonora di oltre cinque ottave e mezzo suonato attraverso il ricorso alla nota tecnica percussiva del tapping. In altre parole attraverso la pressione delle corde con le dita della mano. La sua specialità risiede nel fatto che ciascuna mano ha la possibilità di svariare sulla tastiera in totale autonomia nel quadro di due sezioni distinte di alti e bassi.
Questa interessante intervista non è tesa a svelare chissà quali segreti celino la sua tecnica o la sua strumentazione ma piuttosto vuole essere una piacevole chiacchierata con una artista,
Virginia Splendore, innamorata del suo strumento e della sua professione.
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