Home Interviste Chris e Master Bianco, Tony Arcuri (RAFF)

Chris e Master Bianco, Tony Arcuri (RAFF)


Introduzione

I Raff fanno parte della storia del metal nazionale: fondati a Roma dai fratelli Bianco, sono oggi ricordati come qualcosa di abbastanza vicino alla leggenda.
N
onostante una discografia contenutissima e innumerevoli cambi di formazione, infatti, vantano una intensa attività dal vivo fin dalla fine degli anni '70, culminata con la condivisione del palco, nel 1981, con gli illustrissimi
Iron Maiden (ormai entrata nell'immaginario collettivo di ogni metallaro la foto di Bruce Dickinson con il chiodo ornato della spilla dei Raff).
A
ll'indomani del loro secondo disco - intitolato, come il primo, "Raff" - i tre membri rispondono più o meno seriamente alle domande di Artists And Bands.




RAFF
Chris Bianco: voce, basso
Tony Arcuri: chitarra
Fabiano "Master" Bianco: batteria


Discografia:

Gates of Fortune - 1983
(registrato ma mai pubblicato)

Raff
- 1985 (EP)


Metallo Italia
- 1985 (LP)
(compilation ove i Raff compaiono con il brano "I Trust"
)


Anni di Metallo - 2013
(CD)
(compilation allegata al libro omonimo ove i Raff compaiono con il brano "Gates of Fortune"
)


Raff
- 2014 (LP)



Contatti


Raff - 1985 (EP)


Intervista (a cura di Gianluca Livi e Giovanni Loria)


A&B: Cominciamo in maniera inusuale descrivendo i Raff a chi i Raff non li ha voluti o potuti ascoltare all'epoca, perché interessato ad altro o per motivi anagrafici.

Chris: Forse Tony è il più indicato dei tre a rispondere a questa domanda! È difficile descrivere se stessi!
Tony: Da fuori, quando negli eighties ero “pischello”, li vedevo live o in sala prove e mi davano l’idea della rock’n roll band per eccellenza: ragazzi che si divertivano da matti a suonare le loro canzoni.  Adesso che suono con loro, l’idea non è affatto cambiata.
Master: Quelli che non ci hanno voluto ascoltare si son sempre persi tutto, dico io! Per quel che riguarda i minori, non venite ai nostri concerti, grazie!

A&B: Parliamo della band, lo spirito che la anima da sempre, i componenti fissi e quelli cambiati nel tempo. Poi, la musica: il tipo di heavy suonato, le influenze esercitate da altri gruppi, i cambi di genere.

Chris: Beh, io e Master siamo sempre stati membri fissi della band dalle origini! E abbiamo avuto intorno una miriade di chitarristi.
Master: Oggi la band è composta da tre elementi fissi: Chris Bianco (bass & vocals), Tony Arcuri (guitar), Fabiano “Master” Bianco (drums & cymbals). Recentemente abbiamo suonato con un chitarrista supplementare in studio e in sala prove e in futuro proveremo con le tastiere ma i Raff resteranno sempre in tre. Lo spirito è puro rock and roll, come sempre. Per quel che riguarda l’influenza musicale, una web-zine polacca ci ha avvicinati ai Molly Hatchet e a me va più che bene così.
Tony: Una fanzine tedesca invece ha scritto che siamo un misto tra primi Saxon e primi Maiden e anche a me va bene questa descrizione.

A&B: I Raff sono da annoverare certamente tra gli alfieri del metal italiano. Tuttavia, sono anche una genuina espressione di un potenziale inespresso, di un’occasione mancata. Siete  d’accordo?

Chris: Beh, non parlerei di occasione mancata da parte nostra. Noi, le nostre soddisfazioni ce le siamo sempre prese. Abbiamo fatto da spalla ai Ramones, ai Maiden, alla Gillan Band, agli Uriah Heep! Casomai, è l'industria discografica ad avere perso delle occasioni e non solo con noi. Per rendersene conto, basta vedere in che condizioni è ridotta, ormai da tempo!
Master: Il ruolo di "losers" ci va a pennello ma anche largo: siamo stati fortunati a suonare i nostri brani per tanto tempo e non vedo proprio cosa ci siamo persi.

A&B: Cosa è mancato ai Raff, rispetto ad altri, ai Vanadium, alla Strana Officina e a tutte quelle bands che, se non si può dire che "ce l’hanno fatta", quantomeno non hanno mai mollato?

Master: Ci è mancata la costanza di spaccare ancora le balle suonando da headliners di nessuno. Oppure, più semplicemente, siamo non-ambiziosi come individui ma ci piace suonare insieme e credo che questo riguardi anche le bands sopracitate. Come detto, siamo incostanti.
Chris: Credo che i Raff abbiano veramente mollato al rientro dai due tour americani come Raw Power [i Raw Power hanno sempre avuto una formazione cangiante. Nel 1985 il gruppo andò in tournée in America con un organico composto per tre quarti da membri dei Raff (Chris, Master e il chitarrista di allora, Fausto Donato) – Nda]. Eravamo realmente nauseati dal suonare che ci siamo dovuti disintossicare per un lungo periodo.


A&B: Le due reunion che vi hanno visti protagonisti (quella del 2001/2002 e quella attuale) sono mai state osteggiate da qualche ex-componente del gruppo?

Master: Certamente. Io ho suonato nel primo album dei Belladonna e non mi hanno menzionato. Li osteggerò finché non mi regaleranno almeno 2 copie! Tony ha il posto fisso di chitarrista dal 2012, o prima ancora, non ricordo bene. I nemici li ha lui casomai!
Chris: Diciamo, senza mezzi termini, che qualcuno si è sentito offeso dalle reunion ...

A&B: Avete intenzione di fare un altro disco?

Master: Non credo ci saranno follow up intenzionali. Se ci sarà un altro disco, sarà puramente casuale.
Chris: Avete aspettato 25 anni e ora ne volete subito un altro. Abbiate pazienza!

A&B: In tal caso, inciderete nuove versioni di vecchi brani oppure avete materiale nuovo?

Master: Noi "siamo" il materiale nuovo, con strumenti vecchi.
Chris: Avevamo un repertorio di circa trenta brani e non dovrebbe essere difficile rielaborarne una quindicina più qualche proposta di Tony.

A&B: Vi sfiora l'idea di ampliare (nuovamente) la band con un secondo chitarrista?

Master: come sopra detto, anche recentemente, abbiamo interessato altri musicisti. A me piacerebbe un tastierista oppure una tastierista.
Tony: Con clavicembalo però!
Chris: Sarebbe bello avere una seconda chitarra. Ma dovremmo affiatarci con un nuovo chitarrista e non abbiamo tanto tempo libero per le prove.


A&B: Parliamo di due libri ora, molto differenti tra loro. Avete letto "Con le borchie nel cervello"? Quali reazioni ha suscitato in te? Ti ci sei ritrovato?

Master: No, leggo poco. Sto rileggendo "Moby Dick" di Herman Melville la sera sul treno per Viterbo, ma non riesco a concentrarmi.
Tony: Bello "Moby Dick", lo rileggerei per giorni e giorni, ma ora sto leggendo “Il frutto proibito della conoscenza” di Sibaldi. Per quanto riguarda il libro di Maurizio io sì che mi ci sono ritrovato: ero uno di quelli che strillava “metalloooo” in faccia agli amici e ai nemici, lol.
Chris: Il libro di Maurizio è un "Amarcord" di quei tempi, una fedele ricostruzione.

A&B: Perché, a vostro avviso, il cliché del metallaro tipo deve essere ispirato alla triade "Sex, Drugs and Rock and Roll"? Perché, invece di un Lemmy o di un Ozzy, non può essere preso a modello un Randy Rhoads o un Geddy Lee, giusto per citare due approcci sani all’heavy metal o all’hard rock?

Master: Perché "Sex, Drugs and Rock'n'roll” non è stata scritta da Ronnie James Dio, ma da Ian Dury, a tutt’oggi  il mio lyricist frontman singer ideale (RIP).
Tony: E perché non prendere a modello un Brian Robertson o un Michael Schenker?
Chris: Lemmy e Ozzy rappresentano l'anti-conformismo per eccellenza. Personalmente nessuno dei due mi ispira come modello.


A&B: Avete letto "Anni di Metallo" di Andrea Ciccomartino
? (Qui la rece di A&B) Quello si che può essere definito un vero libro sul metal, con e senza borchie nel cervello! Che ne pensi dei contenuti descrittivi dell’opera e della compilation allegata?

Tony: Beh, secondo me un’opera monumentale. Ha fatto un’operazione di ricerca non indifferente ed ha fotografato veramente bene un’epoca alla quale io personalmente sono molto legato.
Chris: È una ricostruzione pazzesca dell'epoca, una piccola enciclopedia. Trovo però che il sottotitolo sia riduttivo o impreciso. Infatti doveva essere "Oltre un trentennio di metal a Roma!" (il sotto titolo originale è: "Oltre un decennio di heavy metal a Roma").
Master: Nein, letto nulla ...

A&B: Lo scopo di Andrea è quello di far capire che il metal romano è vivo, attivo, pulsante. Questi intenti sono anche dimostrati da altri progetti, sempre da lui promossi: il libro "Kissed by Kiss", al quale è  allegato un cd di cover dei Kiss realizzate soltanto da gruppi romani; una imminente compilation di brani inediti di band hard rock e metal, sempre provenienti dalla Capitale. Voi che siete veterani del metal nostrano - e che, quindi, avete una visione certamente non disillusa, non fosse altro per la vostra duratura permanenza sulle scene (dal 1977) - pensate che i suoi intenti siano semplicemente i sogni utopistici di un ingenuo ottimista, oppure vedete nei suoi progetti qualcosa di concreto? Il metal romano e quello nazionale sono veramente cosi presenti come egli ritiene?

Master: "Kissed by Kiss" ho avuto il gran piacere di ascoltarlo in macchina, l'anno scorso, al nostro rientro dal gig di Mantova: mi sono piaciute le versioni di "I Was Made For Loving You" e "Got To Choose" (of course).
Tony: D’accordissimo con Master! La rilettura del brano dei Kiss da parte dei Sick’n Beautiful è grande!
Chris: Sicuramente, le band sia romane che non, hanno molto ma molto da dire. Dall'uscita del nostro disco abbiamo avuto l'onore di suonare in giro per tutta Italia insieme a tante ottime band in spazi e con organizzatori che a Roma si sognano. Il problema, almeno per quanto riguarda Roma, e lo dico da sempre, sono le strutture e gli organizzatori. Ma non vorrei aprire ulteriori polemiche.


Raff - 2014 - LP


Clicca qui per mostrare altri articoli di Gianluca Livi e Giovanni Loria

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.