So che puoi sentirmi, 2016. Olio su carta, 24x33.
In questa intervista ci immergeremo nel mondo creativo dell’artista partenopea Francesca Raia, scopriremo le sue fonti di ispirazione e la sua visione dell’arte contemporanea. Attraverso le sue opere, la talentuosa pittrice surrealista trasmette un messaggio potente e profondo, sfidando le convenzioni estetiche tradizionali e incantando gli spettatori con mondi fantastici ed emozioni intense. Caratterizzata da uno stile unico ed inconfondibile, Raia si distingue per la capacità di esplorare i confini tra realtà e immaginazione, spostando l’accento sui sentimenti considerati negativi e sulle contraddizioni dell'animo umano. La sua capacità di combinare elementi reali, fantastici e visioni oniriche dà vita ad opere estremamente creative ed originali, pregne di sensibilità artistica.
Lost in Paradise, 2018. Tecnica mista su tela, 100x70.
A&B: Buongiorno e bentrovata! Ti va di raccontarci chi è Francesca? Raia: Ciao e grazie alla redazione di Artists and Bands per questa intervista. Per definire chi sono non userei molti aggettivi. Mi considero una donna con molte passioni, in continuo mutamento e con una mente dinamica; sono sempre alla ricerca di nuove idee. Nutro un profondo amore per l'Arte, in tutte le sue manifestazioni, in particolare per le arti figurative e per la musica. Apprezzo la connessione tra arte, natura e movimento, che ritrovo quotidianamente anche nel mio lavoro di insegnante di Yoga e di scienze motorie, a scuola.
A&B: Da quanto tempo ti dedichi alla pittura e cosa ti ha spinto ad intraprendere questo percorso?
Raia: La pittura è sempre stata il mio grande amore. Pur non avendo molte possibilità economiche, i miei genitori hanno sempre incoraggiato il mio talento e all’età di sei anni mi regalarono il mio primo set di colori ad olio, con il quale mi improvvisavo pittrice. Il vero inizio, però, c’è stato nel 2014, anno in cui ho lasciato Napoli e mi sono trasferita in Abruzzo per frequentare l’Università. Mi sono ritrovata a vivere in una stanza con pareti piastrellate, completamente bianca e l'ho trasformata nella mia tela. Da quel momento la mia anima artistica è fiorita e in soli due anni ho composto ben sessanta opere. Ovviamente, non mi sono più fermata.
A&B: Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Raia: La mia più grande fonte di ispirazione è sicuramente la musica; non posso farne a meno. Amo follemente i Pink Floyd e mi sento molto vicina agli artisti che camminano sopra le righe. Nel campo figurativo ammiro molto Jean-Michel Basquiat, uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano che, insieme a Keith Haring, ha portato questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d'arte.
A&B: Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso le tue opere?
Raia: Il messaggio che desidero comunicare tramite le mie opere è incentrato sull'importanza del "sentire". Pur essendo autodidatta e non potendo parlare di tecniche particolari, ho dedicato molto tempo allo studio dei colori e del loro utilizzo. Ciò che mi interessa è rompere gli schemi del realismo e della tradizionale bellezza per offrire una prospettiva diversificata, che vada oltre ciò che è gradevole per l'occhio umano. Nel mio lavoro, cerco di rendere accettabile anche ciò che è considerato brutto, esplorando emozioni negative come vergogna, desiderio, sofferenza e solitudine. Mi impegno a liberare le persone dall'illusione che il mondo sia soltanto bello, soprattutto in un'epoca in cui sui social media mostrano spesso solo superficialità ed apparenza di benessere. Attraverso la mia arte, desidero porre l'accento sulla vera complessità dell'essere umano, che abbraccia una vasta gamma di sfaccettature. A&B: Qual è stato il momento più gratificante della tua carriera artistica, fino ad ora? Raia: Il momento più gratificante è stato sicuramente la prima volta che mi hanno selezionata per una mostra a Roma. Esporre la mia arte nella Capitale è stata un'esperienza incredibile; non potevo credere che le mie opere potessero essere così apprezzate. È stato l’inizio di un viaggio incredibile tra Musei ed altri luoghi di cultura.
A&B: Qual è l’opera che ti rispecchia maggiormente?
Raia: L'opera che mi rispecchia di più è "Le espressioni della follia", un lavoro crudo e denso di significato, di quei quadri che catturano lo sguardo e sembrano chiamarti a osservarli. È un'opera egocentrica, brutta e fuori dagli schemi, ma intrisa di significato profondo.
Le espressioni della follia, 2017. Olio su carta, 120x60.
A&B: Che progetti hai per il futuro e dove possiamo ammirare le tue creazioni?
Raia: Per il futuro, il mio obiettivo principale è rimanere aperta a nuove opportunità e saper cogliere le sfide che mi si presenteranno. Il mio sogno più grande è poter esporre a Parigi. Dopo aver preso la decisione di non partecipare più a mostre collettive e di allontanarmi da un mondo dell'arte spesso concentrato solo sugli aspetti commerciali, ho in programma di organizzare mostre personali. A tal proposito, sono entusiasta di annunciare che presto esporrò le mie opere in una mostra del tutto personale, intitolata “In Naturale - Oltre le leggi della natura”, dal 9 al 16 giugno, presso il Palazzo D'Avalos di Vasto, un luogo pregno di storia e prestigio. Sarà una novità anche per me e non vedo l'ora di condividere le mie creazioni in quel contesto.
A&B: Grazie per essere stata con noi, ti auguriamo di realizzare il tuo sogno parigino e sicuramente presenzieremo alla tua mostra.
Raia: Grazie a voi per la piacevole chiacchierata. Un saluto a tutti i lettori di Artists and Bands!
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Francesca Raia nasce a Caserta il 20 dicembre 1993 e trascorre l'infanzia a Napoli, dove si interessa al mondo artistico e al gioco espressivo sin da bambina. Di indole ribelle, caparbiamente libera e avversa agli ambienti rigidi, detesta ogni retorica. È laureata in Scienze Motorie e lavora come insegnante di Yoga. Fiera autodidatta, dal 2016 inizia la realizzazione di una serie di dipinti su carta e su tela, dando vita ad opere in cui si celano e librano al contempo ombre e colori di una giovane anima emergente. Nel 2019 espone la propria collezione, in una mostra al Museo "Vittoria Colonna" di Pescara e in quella occasione venne definita dalla critica “un’artista dal denso piglio espressionista, capace di ripercorrere non solo i travagli e gli inquieti strappi dell’Art brut, ma anche la via di fuga di un elegante surrealismo". Di seguito alcune opere firmate da Francesca Raia.
Il contrario, 2017. Acrilico e olio su carta, 50x60.
That's not my hands, 2017. Olio su tela, 40x50.
Freedom, 2019. Olio su tela, 35x50.
Trasformazione, 2023. Olio su tela, 130x190. Intersteller Overdrive, Relics - Pink Floyd.
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