Pietro De Silva, noto attore teatrale, televisivo e cinematografico, cura la regia di questa prima rappresentazione del testo di Veronica Liberale, apprezzata artefice di opere teatrali quali “Pane, latte e lacrime” e “Questa strana voglia di vivere”. L’autrice, qui anche interprete, disegna una commedia sentimentale dove la linea del tempo fa salti di 50 anni in avanti e indietro sull’onda dei sentimenti di tre donne, impegnate nell’annosa lotta per il riconoscimento di sé, nella complicata cornice storica del secondo dopoguerra e in quella frenetica dei tempi contemporanei; al bruto maschilismo di allora, come alle pressioni mediatiche moderne, esse oppongono l’infinita energia, l’intelligenza e la dolcezza che sono incarnate dalle prime figure femminili di grande impatto comunicativo, le annunciatrici televisive: le Signorine Buonasera che fanno a filo conduttore in una storia che parla di ciò che cambia e di quello che rimane sempre uguale, nonostante le generazioni che si susseguono, sulla lama sottile che divide la dura realtà dalla nostalgia del ricordo. La messa in scena presenta una scenografia davvero essenziale, con pochissimi oggetti e dove sono le luci, molto ben utilizzate, a creare le atmosfere che scandiscono ogni scena, che va dal luminoso studio televisivo all’intima penombra casalinga. Ottimo anche il suono, fondamentale anch’esso per caratterizzare l’ambiente e la colonna sonora che puntualizza e sottolinea, con pezzi iconici, i salti temporali. Nel cast, Camilla Bianchini e Giada Fradeani sono bravissime interpreti della forza femminile, pur in sembianze e circostanze molto diverse, ma capaci entrambe di rendere visibile la difficoltà che ogni donna ha sempre dovuto affrontare davanti ad ogni decisione. Stessa cosa dicasi per Veronica Liberale, che unisce alla bravura di interprete, la conoscenza profonda dei personaggi, propria dell’autrice; anche se paradossalmente, in un paio di punti, proprio lei sembra impuntarsi sul testo, magari per l’emozione della Prima, impreziosita dalla presenza tra il pubblico di due iconiche vere Signorine Buonasera: Maria Giovanna Elmi e Rosanna Vaudetti. Ultimo, ma assolutamente non ultimo, lo strepitoso e poliedrico Luigi Pisani che cambia anima e abiti di scena con la medesima facilità, dando vita ai 5 personaggi maschili, totalmente diversi tra loro e tutti perfettamente solidi e credibili. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 2 aprile 2024. |
Signorine nel tempo.
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