Torna al Teatro Brancaccio, dopo ben 9 anni, la versione musical della fiaba “Rapunzel”. Figura di rilievo dell’opera è certamente Lorella Cuccarini. Nonostante il suo volto sia spesso associato a bontà e purezza, recita nel ruolo di Gothel, la perfida zia di Rapunzel. Colpisce pertanto la capacità dell’attrice di essere versatile, eterogenea, finanche camaleontica. Restano ovviamente indiscusse le qualità canore della stessa, che sembrano non patire lo scorrere degli anni. Per quanto riguarda le performance degli altri attori, rimane impressa quella del protagonista maschile Phill, interpretato da Renato Crudo, perfettamente in grado di immedesimarsi nel ruolo ambivalente di un ladro, quindi personaggio apparentemente negativo, ma a vocazione gentile, perciò altruista, dotato di sentimenti, capace addirittura di innamorarsi. Un plauso, poi, alla simpatia di Martina Lunghi e Matilde Pellegri le quali, nei rispettivi panni di Rosa e Spina, i due fiori parlanti nella camera di Rapunzel, regalano momenti di spassosa allegria e graditissima spensieratezza. Le musiche sono apparse avvincenti e ben cantate, peraltro perfettamente bilanciate con le parti recitate: le due compagini, di fatto, hanno mantenuto un perfetto equilibrio, talché l’una non ha prevalso sull’altra e viceversa. Infine, accenni alla modernità hanno provocato reazioni contrastanti: da un lato alcune parole giovanili (yo-yo, shalla, etc.) sono apparse gratuite; dall'altro, alcuni riferimenti ad opere attuali (su tutti il riferimento agli Avengers), sono stati largamente apprezzati perché testimoniano un impegno nell'imprimere all'opera una certa volontà di adeguarsi all’epoca corrente. Peccato per il caldo afoso che, sofferto nel corso di tutta l’opera, ha impedito un pieno coinvolgimento emotivo. La presente recensione si riferisce allo spettacolo del 9 dicembre 2022. |
RAPUNZEL IL MUSICAL
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