Scritto da Valentino Butti Lunedì 27 Agosto 2007 20:49 Letto : 2936 volte
Il gruppo base, vale la pena accennarlo, è composto da Michael Geyre che suona ogni tipo di tastiera, sia moderna che vintage; da Philippe Claerhout che ci delizia con le sue numerose 6 corde ma che si cimenta anche con armonica, flauto e percussioni varie, e dal fratello di quest’ultimo Francois con un “drum kit” numeroso ed “etnico” oltre che a tastiere varie. E’ proprio Francois l’ispiratore della trilogia in quanto autore di una significativa biografia del pittore che ho avuto modo di sfogliare nientemeno che nella casa-museo di Monet a Giverny … un progetto ambizioso dunque opportato però da una profonda conoscenza dell’artista che si evince nell’opera stessa dove sovente ascoltiamo la voce narrante di Claude Aufaure che impersona nientemeno che … Monet. L’album, completamente strumentale come dicevo, è forse leggermente più complesso del precedente, ma anche qui sorprendente è la capacità del gruppo di alternare momenti acustici ad altri più elettrici, contrappuntati da “divertissement” al limite del buffo e rimandi ad una musica classica “contemporanea”. Anche nel secondo capitolo la musica ci riporta ad A.Phillips, M.Oldfield, ad echi dei Camel o di gruppo francese come gli Edhels, i Minimun Vital o ancora le opere di J.P.Boffo, Vangelis e Renaissance. A mio parere si tratta di un album impedibile per tutti gli amanti della buona musica tout court e per coloro che sono un po’ stanchi di sentire i soliti lavori banali anche se apprezzati dalla critica (Spock’s Beard docet!). Fatelo vostro garcons … ops … ragazzi. Alla prossima. 85/100
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Michael Geyre: Stick, fisarmonica, piano, tastiere Anno: 2005 Sul web: |