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L’Italia da molti decenni è un paese multiculturale e a questa nuova identità anche la musica per così dire nostrana si è voluta adattare.
Ne sono un esempio gli
Arabeski Rock, una band romana emergente che ha voluto dare spazio alle sonorità di mondi ormai non tanto lontani, come l’Africa e l’Oriente. Il loro album di esordio si intitola
Il Viaggio, con cui l’ascoltatore può appunto intraprendere un viaggio tra le note che rieccheggiano luoghi diversi.
Le tappe di questa traversata musicale sono le 9 tracce principalmente strumentali che compongono il disco: la prima,
“Cargo”, apre le porte al mondo medio-orientale, dominato dalle percussioni che si fondono con i riff arabeggianti. In seguito un assolo di chitarra apre
“Gnawa” (titolo preso dal nome di un popolo nord africano) che si arricchisce di sonorità molto ritmate, tanto che il brano potrebbe essere adatto anche alla danza del ventre. L’atmosfera cambia in
“Le 2 lune” con l’entrata in scena della tastiera che, assieme alla chitarra, dà un tocco di rock progressivo anni ’70. Questo sound più occidentale si perde, però, nella successiva
“Movimento solare”, dove il sound trasporta l’ascoltatore in un deserto di calde melodie. Queste ultime vengono riprese in “Tramonto del deserto”, sebbene il ritmo sia più sostenuto e coinvolgente.
“Lost in the desert” vede la comparsa di due voci, una femminile inglese e una maschile araba, che sottolineano ancora una volta la fusione di culture diverse. La song seguente è
“Introspezione” dominata dal
working guitar che, a metà, fa da sfondo ad una voce energica, come se fosse un muezzin la cui voce risuona in ogni angolo delle città musulmane. Anche se
“Verso Chernobyl” può far pensare ad un cambio di sezione ritmica, le melodie orientaleggianti permangono senza però cadere nel banale. L’ultima canzone s’intitola
“Locanda”, dove l’ascoltatore - viaggiatore si ferma per riposarsi dopo il lungo viaggio. Qui emerge un ritmo più spagnoleggiante, suggerito da poche note che sfumano e lasciano ancora il sapore di quel viaggio che forse può ricominciare.
Gli
Arabeski Rock hanno saputo inserire nel loro lavoro non solo ottima musica, ma anche tanta passione per ciò che fanno e per quello che vogliono trasmettere. Il messaggio che vogliono dare è un messaggio di tolleranza: accettare subito una cultura diversa non è facile, ma ci si può arrivare a piccoli passi tenendo conto magari delle cose in comune, in questo caso la musica e il ritmo che tutti noi abbiamo nel sangue.
80/100
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Tiziano Novelli: Chitarra Claudio Gimmi: Basso Gabriele Morcavallo: Batteria Ahsrad Saif: Percussioni
Anno: 2012 Label: Virtual Studio Genere: Etno Rock
Tracklist: 01. 1. Cargo 02. Gnawa 03. Le 2 lune 04. Movimento solare 05. Tramonto nel deserto 06. Lost in the desert 07. Introspezione 08. Verso Chernobyl 09. Locanda
   

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