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Gli
Onirica sono lontani dal mondo in sé per sé astratto, onirico, come potrebbe suggerire il loro monicker, bensì hanno radici nella terra partenopea e da questa hanno estratto un sound innovativo che si sposa con le tematiche nostalgiche che mettono in primo piano il passato ancora imponente su di noi.
Dopo due EP di successo (Carillon ’65 e Io vengo dalla Polvere da Sparo), la band, con il loro primo album intitolato
Com’è bella la mia gioventù, vuole dar voce ai ricordi, belli o brutti, ma sempre migliori dei tempi che corrono.
La prima traccia è
“Il grande freddo dell’autunno 2005” che fa entrare l’ascoltatore in una dimensione lontana e quindi nostalgica dove due vite si amano,si consumano e ormai stanche, ma tuttavia si cercano ancora. Ogni testo si presenta ermetico con un secondo significato da ricercare all’interno delle parole cantate. Successivamente il ritmo si addolcisce paradossalmente con
“La guerra”, tema molto caro agli Onirica che mostra la transitorietà della vita e, in generale, della realtà. Una melodia tropicale con caldi riff di chitarra fa da padrone in
“Macchine”: la parola chiave è appunto “macchine”, ormai ovunque e più numerose degli esseri umani.
Questi ultimi sono ridotti a schiavitù, vittime di carnefici reali o meno che si insinuano in ogni dove e tra loro si può instaurare un vero e proprio rapporto delineato nella song
“Pupille”.
Le sonorità ansiogene lasciano spazio alle melodie di
“Giulia GT”, brano in ricordo di Pier Paolo Pasolini aggredito e ucciso nel novembre del ’75 (la sua auto era appunto un’Alfa Romeo Giulia GT). Un altro topos dell’album è il rapporto paterno, visto in
“Pied-Noir!” come un legame fatto di poche parole, sacrifici, fughe in Africa, dove non solo si viaggiava ma si combatteva anche. Con
“Canzone per papà”, invece, questo rapporto praticamente assente viene visto con gli occhi di un figlio. Prima di questo brano vi sono altre due song:
“La preghiera del Presidente”, in cui si declama alla Fabrizio Moro che ci vuole fede per guidare una nazione, e
“Una coppia” dove si ritrae il tipico quadro familiare ormai monotono e abitudinario. L’ultima canzone dell’album è
“La guerra è finita da vent’anni”: si ritorna agli anni ’60, epoca del boom economico italiano con i suoi ideali e i suoi miti ancora messi in musica da gruppi come gli Onirica che si nutrono del passato per dar voce a quello che è il loro presente.
Com’è bella la mia gioventù è molto ricco dal punto di vista contenutistico, forse un po’ meno da quello musicale; tuttavia le due cose si compensano creando un lavoro degno di esser ascoltato.
68/100
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Nicola D’Auria: Voce e chitarra Simone Morabito: Basso e cori Antonio Sorrentino: Chitarra e cori Luigi Marrone: Batteria
Anno: 2011 Label: BulbArtWorks Genere: Pop
Tracklist: 01. Il grande freddo dell’autunno 2005 02. La guerra 03. Macchine 04. Pupille 05. Giulia GT 06. Pied-Noir! 07. La preghiera del Presidente 08. Una coppia 09. Canzone per papà 10. La guerra è finita da vent’anni
   

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