Scritto da Andrea Marchegiani Martedì 01 Febbraio 2011 18:38 Letto : 2048 volte
Troviamo brani di stampo jazzistico come l'introduttiva "Echo Star" in cui a far la parte del leone è senza dubbio l’acustica di Van Manakas. O come "Selective Memories" in cui non mancano gli ottimi interventi al vibrafono di Wagnon che si divide in tutto il disco tra percussioni e drum set. Il disco non manca di brani dal piglio più funk e a tratti ,se così si può dire, ballabili come l’avvincente "Embarquement" (soprattutto nella prima parte di questo pezzo). E’ senz’altro questo è pezzo più orecchiabile del disco. Colpisce anche "Eye of the skies: a farewell", avente un autentico e frizzante moto sonoro sottolineato dal vibrafono di Wagnon che si ripete ciclicamente da cui se ne distacca brevemente, solo nella parte centrale. "Dark matters" e "Osiris pre-science" sono invece pezzi di fusion molto raffinata, meditata mai esagerata nei toni e nella ritmica che risulta sempre piuttosto agile. La bravura di questo artista, si riscontra in particolar modo per la capacità di ottenere una trama sonora molto intensa, autentica e ricca di sfumature che permettono in questo modo di evocare sensazioni e paesaggi mentali vivi e assai densi. E’ proprio ciò che si cerca di ottenere in questo disco: uno sforzo musicale-visivo senza trascurare mai il lavoro di perfetta adesione tra gli strumenti. L’intento è sicuramente ben riuscito. 72/100
|
Marc Wagnon: Vibrafono, marimba, batteria, percussioni, tastiere Anno: 2010 |