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Spesso è un brutto vizio quello che abbiamo noi italiani, specialmente nel campo artistico ed in particolare in quello musicale, il vizio dover andare a cercare all'estero, al di fuori dell'Italia, possibilmente in America o comunque nel mondo anglosassone l'ottimo chitarrista, l'ottimo batterista, l'ottimo di qualsiasi cosa, quando poi tutti questi ottimi e forse anche qualcosa in più si possono trovare con comodità nel nostro stesso paese.
In questo caso parliamo di ottimi chitarristi ma avendo deciso di restare in Italia non parleremo quindi nè di Vinnie Moore nè Joe Satriani, che sono però tra i maestri dello strumento preferiti ed ispiratori per un altro ottimo chitarrista, questa volta autarchicamente Made in Italy.
Lelio Padovani è infatti di Parma, insegnante di chitarra Rock all'Accademia di Musica Moderna di Modena e Piacenza, alla Lizard di Padova ed alla Ritmika di Parma, giunto al suo quarto lavoro in studio dopo
Unknown Evolution del 2002,
A2A del 2003 e
The Big Picture del 2005 ma diversamente dal suo predecessore questo
Chasing the Muse rappresenta un viaggio, un esperienza musicale sempre in sospeso, sempre in bilico tra Fusion, Rock e Progressive Rock, dove la chitarra di
Lelio Padovani dipinge affreschi sonori che puntano prevalentemente sull'emozione, sulla melodia e sulla creazione di atmosfere stimolanti ed intimamente intriganti, sia nei momenti più pacati e riflessivi che in quelli più spiccatamente Rock e più "irruenti" e "graffianti", traspare chiara la predilezione dell'emozionalità rispetto ad una visione più tecnica, più strettamente legata alla pura esibizione virtuosa ed all'esercizio stilistico fine a se stesso, talvolta errore fatale in cui tendono a cadere anche i più validi axe-man.
Certo non mancano i momenti più virtuosi: gli assoli, pane per un ottimo chitarrista in
Chasing the Muse sono più che presenti e
Lelio Padovani ha modo di dimostrare la sua bravura anche con la mano veloce ma anche i soli, i momenti più tecnici, vengono cesellati ed inseriti con gusto e misura in un tessuto che vede sempre prevalere la linea melodica e la trasmissione dell'emozione.
Partiture molto personali quindi sia come struttura che come interpretazione partiture che sapranno indubbiamente "catturare" musicalmente l'ascoltatore, ammaliarlo ed incantarlo, stupirlo ed infine, credo cosa più ambita per un musicista, soddisfarlo, si perchè l'ascolto di
Chasing the Muse in definitiva risulta appagante, la soddisfazione di ascoltare un buon disco, semplice ma non lineare o ancor peggio banale, un prodotto non di nicchia come potrebbe apparire un lavoro strumentale ma aperto all'ascolto ed al godimento di tutti.
80/100
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Lelio Padovani: Chitarre
Anno: 2007 Label: GFC Genere: Fusion/Progressive Rock/Instrumental
Tracklist: 01. Invitation 02. Chasing The Muse 03. Daydream 04. Rainy 05. Light And Shadow 06. New Day 07. Ballet 08. Better Days
   

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