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Per realizzare
Resonator,
Tony Levin si avvale di una importante sezione dei musicisti con i quali collabora abitualmente a fianco di
Peter Gabriel:
Larry Fast alle tastiere e
Jerry Marrota alla batteria.
La line up è completata da
Jesse Gress alla chitarra e dal fratello di Tony:
Pete Levin, che si divide a complemento tra le tastiere e le parti vocali.
Ospiti, per l'occasione, sono
Adrian Belew alla chitarra in
Throw the God a Bone e Steve Lukather in
Utopia.
Appare subito lampante che l'album non si sviluppi come un lavoro esclusivamente strumentale, bensi' come un lavoro di rock progressivo con tanto di parti cantate e di soluzioni che privilegiano i bassi: non difficile da prevedersi..
L’album origina con uno squarcio di synth che lascia subito posto ad una bella linea di basso sleppato e ad una ritmica groove/funky:
Break it Down segnala vistosamente il ruolo che
Levin vuole assicurare al basso nell'album: sottile ma virtuoso e comunque sempre al servizio della musica.
Places to go è un pezzo particolare nel quale solo il basso sostiene la voce. Vi si evince enormemente il feeling che
Levin ha con lo strumento, sottolineato dal livello degli armonici e degli attacchi.
Throw the God a Bone prende spunto dalle atmosfere rock degli anni cinquanta e sessanta, viene condita con una nota umoristica costituita dall'"intervento" del cane di Tony: Lilly che compare in alcuni refrain.
Utopia è invece una pregevole ballata che nelle intenzioni di
Levin, il quale lo ha rivelato in un'intervista, doveva nascere come un pezzo strumentale.
Le dolci melodie vocali ed i cori sono segnatamente oltrepassati dall'impiego molto particolare del basso dal suono sintetizzato. L'intervento di
Steve Lukather nella traccia è caratterizzato da un ottimo solo espressivo che valorizza ancora di più, raddoppiandolo, il ruolo delle sezioni del basso di
Levin.
Beyond my Reach è parimenti un'altra elegante ballata denotata dal ruolo principe del basso e dellla batteria jazzata con in più qualche nota di piano quale accompagnamento.
Levin sembra apprezzare particolarmente in questa parte dell'album la soluzione intimista e personale.
Shadowland è invece un pezzo completamente strumentale, realizzato congiuntamente da tutti i membri del gruppo; tale caratteristica si percepisce marcatamente per la scelta nei differenti passaggi di favorire l'intervento di ciascuno nell'arricchire il tema centrale.
Crisis of Faith comincia con alcune melodie vocali che lasciano affiorare echi Zappiani costruite su uno stabile accompagnamento di
Marotta prima che un dissonante assolo di violoncello elettrico giunga a sconvolgere il pezzo.
What Would Jimi Do è un saggio di buon rock venato dalle influenze proprie degli anni '70. Trasuda e lascia sgorgare del buon blues.
Sabre Dance è un altro pezzo strumentale che si fa largo pomposamente sino a quando non diventa riconoscibile alle orecchie dell'ascoltatore. Il motivo è infatti largamente conosciuto per essere il tema di un balletto le cui composizioni sono ascrivibili all'armeno
Aram Khachaturianest. Ma la rilettura è molto più energica ed intarsiata da sezioni ritmiche di piombo che si sviluppano accanto al tema generale.
L'ultima traccia
Fragile as a Song è una chiusura dell'album su tinte più tenui attraverso una nuova ballata nella quale, ancora una volta, il cantato è semplicemente sostenuto dalla voce del piano con un rapido intermezzo di elegante basso
In definitiva credo che
Resonator costituisca una delle produzioni più riuscite del
Levin solista, soprattutto dopo la preoccupante flessione denotata in
Double Espresso del 2002: c'è feeling, eclettismo e maggiore maturità musicale.
70/100
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Tony Levin: Voce, violoncello, piano, tastiere, basso, Chapman Stick Jesse Gress: Chitarra, cori Jerry Marotta: Batteria, cori Larry Fast: Synth Pete Levin: Piano, organo Adrian Belew: Chitarra (3) Steve Lukather: Chitarra (4)
Anno: 2006 Label: Papa Bear Records Genere: Rock
Tracklist: 01. Break It Down 02. Places To Go 03. Throw The God A Bone 04. Utopia 05. Beyond My Reach 06. Shadowland 07. Crisis Of Faith 08. What Would Jimi Do 09. Sabre Dance 10. Fragile As A Song
   

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