Scritto da Fabio Rossi Mercoledì 05 Marzo 2025 08:53 Letto : 338 volte
Eh già, è passato davvero tanto (troppo) tempo dal promettente debut album "Guide To Physical Pain" e c'è voluta la pandemia per instillare nelle menti di Ursini e compagni l'inderogabile necessità di incidere un nuovo disco. Infatti, risale a quel periodo nefasto l'idea di registrare "God Is My Witness". Dieci composizioni variegate all'insegna dell' elettronica, della no-wave statunitense e del post punk con riferimenti ad artisti del calibro di Bad Seeds, Pere Ubu, Devo, Joy Division, Bauhaus e Black Flag. Rispetto al precedente lavoro si evidenzia un songwriting più maturo, fluido e sperimentale grazie alla componente elettronica. Il sound è meno grezzo, ma parimenti dirompente con momenti esaltanti quali "Dead End", aperta da un fantastico giro di basso e munita di un adrenalinico tema portante, "Headworms" nella quale si apprezza un azzecato riff di chitarra e un bel refrain che richiama gli americani Korn, l'ipnotica "Hungry Moon", l'umbratile marziale title track, il divertente andamento di "Chewingum" e l'evocativa "Highroller". Un album del tutto convincente, munito peraltro di una bella copertina, che dimostra quanta buona musica viene realizzata in Italia costretta dalle ferree leggi del mercato a rimanere sconosciuta e relegata nella sfera underground. Consigliato l'ascolto a chi desidera qualcosa di alternativo ai soliti cliché triti e ritriti. |
Ivano Ursini: Electric Guitars
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