Scritto da Richard Milella Venerdì 14 Maggio 2010 19:42 Letto : 2140 volte
Mi viene in mente certo brit-pop o NoFX, Millencolin, Mike Ness, i suoi Social Distortion e tutta quella cricca che si muove fra Orange County e la Epitaph ovviamente solo lontani parenti della musica dei Cosmic Box che penso abbiano ancora margini di miglioramento solo se lo volessero. Niente di particolarmente esecrabile per carità se l'attitudine scelta è questa ben venga; voler bollare il proprio lavoro come “ ...semplicemente differente...” mi sembra forse un po' eccessivo trattandosi di sei brani suonati benino, un compitino tutto sommato eseguito con preparazione ma il suono stesso è ampiamente superato da tutta una serie di avvenimenti successi in questi ultimi 10 anni fra cui l'evoluzione delle band che fanno da caposcuola, Pearl Jam in primis, i Feeder, gli Artic Monkeys, Bloc Party o, per volare più bassi, tutta la serie di generi e sottogeneri figli del punk rock come l'hardcore punk, alternative rock, skate-punk, rockabilly-punk, cowpunk, il punk-folk etc...; eravate in bagno a fumare durante la lezione? Peccato perchè la tensione della opening di Pirates aveva fatto presagire un lavoro più movimentato, più attuale, più attivo melodicamente ma sia Bugs che Violet Dress non hanno tenuto fede alle aspettative adagiandosi su chitarre e suoni già sentiti mille e mille volte. Closer/From a Distance alza leggermente il tiro e anche When the Outside Looks In con gli accattivanti coretti rende omaggio a Vedder & c. ma troppo poco per giustificare un nuovo play sul lettore. A questo punto direi che il titolo più consono a questo lavoro, non meglio-non peggio di tanti altri simili, sia quello di C.S&N: di un secolo fa; Deja Vù. |
Andrea Gnani: Voce Anno: 2010 Sul web:
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