Scritto da Gioacchino Frisina Mercoledì 23 Aprile 2008 16:21 Letto : 2339 volte
Ricordano i Sonic Youth, i Polvo, gli Unwound, o gli Slint meno ‘matematici’ e tutta la scena Indie Post Rock americana: chitarre dissonanti, ora dolcemente arpeggiate, ora bruscamente rumorose; melodie dilatate, crescendo, improvvise esplosioni ‘shoegaze’, struttura ritmica articolata. Ne è conferma l’attacco di ‘Ashley’ posto in apertura: una chitarra distorta, l’atra a rumoreggiare, poi parte un ritmo sincopato e la voce quasi recitata di Luca scandisce i testi. Ecco il biglietto da visita dei Priscilla che, non paghi di questo, continuano il discorso con la seguente ‘Melita’ che alterna improvvise esplosioni di chitarre e ritmiche vorticose a momenti più distensivi, che ben si riallacciano nella successiva ‘Pale Hands’ vero momento di tregua dell’intero lavoro. Riprende il discorso iniziale ‘123 Star’: agli arpeggi iniziali si susseguono impennate di chitarre rumorose, ritmiche incalzanti e una voce filtrata che condisce il tutto. Chiude la demo la lenta e riflessiva ‘Theresa’ che si conclude col solito finale incandescente. Non tutte queste cinque frecce centrano il bersaglio, è vero, ma le idee qui espresse ci fanno ben sperare in una crescita della band, magari con un album intero ed una più accurata produzione. Per gli amanti del genere. 68/100
|
Luca Olivieri: Voce, chitarra Anno: 2008 Sul web: |