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Pulseve è un interessante progetto emergente, coniugante con grande capacità e bravura, generi che in questi ultimi anni hanno avuto un discreta diffusione, varietà musicali decisamente complesse che hanno in qualche modo destrutturato tutto ciò che è stato il rock e jazz nelle loro forme classiche, sfociando in generi come il math-rock, grindcore e noise, solo per citarne alcuni. Il duo torinese basso-batteria s’innesta in questo campo, dimostrando nell’ EP d’esordio Magnet, di che pasta è fatto. Nei quattro brani, interamente strumentali e privi di una struttura melodica, viene fuori molto bene sia una notevole potenza sonora, accostabile per certi versi alla rocciosità dei Lightning Bolt. Ad essa, si coniuga con particolare dovizia, l’imprevedibilità ritmica tanto cara ai nostrani Zu. L’effettistica del basso di Maurizio Veglio appare però più levigata e meno spigolosa.Sia “Kissing like pirañas“ che “Night skydiving”mostrano appieno la fusione di tecnica e complessità ritmica,che spiazza decisamente un ascoltatore poco avvezzo, mutuata dal free-jazz e dalle sue componenti più sperimentatrici. A ciò si aggiungono sezioni cupe richiamanti sonorità magmatiche derivanti dallo space rock. La notevole capacità di ottenere una pienezza di suono al di sopra della norma, cosa non facile per uno “scarno” ed atipico duo come questo, risulta uno dei punti di forza. Il disco si colora di tinte decisamente più fosche in “The last bullfight”, meno acuminate, più raffinato ed ipnotico, con sfumature più tooliche se preferite. Magnet è una pubblicazione decisamente interessante, che mette in luce un duo tecnicamente superiore, intelligente nell’aspetto compositivo, capace sì di costruire trame complesse e geometriche, ma mai eccessive e fine a sé stesse. Sfortunatamente, questo EP può risultare ad un novizio del genere, cervellotico, alienante e con poche sfaccettature. Ma sinceramente non bisogna preoccuparsi, va bene così. 73/100
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Diego Franchino: Batteria Anno: 2011
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