Scritto da Fabio Rossi Lunedì 14 Aprile 2025 09:22 Letto : 281 volte
Si tratta di una sorta di collettivo musicale lombardo in cui confluiscono le idee e le diverse esperienze degli artisti con l'evidente scopo di uscire dai tristi cliché che pervadono il mondo delle sette note tricolore. Il titolo dell'album di debutto è tutto un programma, quindi se vi ritenete come degli emarginati in questo paese ormai per molti del tutto incomprensibile, la proposta di Gino il Carbonaio fa al caso vostro. Le liriche sono fortemente ironiche, ma si ride amaro perché quello che Matteo ci racconta è la realtà allucinante in cui viviamo. Ascoltando questo disco, sorretto da un rock verace e adrenalinico, ma all'uopo anche melodico, viene in mente il film Matrix nella famosa scena in cui Neo deve decidere se prendere la pillola rossa o quella blu; scegliere di guardare in faccia la vera realtà o vivere in un mondo bello, ma falso? Ebbene Musica per disadattati è alla stessa stregua della pillola rossa, ovvero di chi non vuole nascondersi in una sorta di paradiso artificiale e accetta di lottare con Gino il Carbonaio per un mondo più' giusto. L'esilarante "gavizkon", la geniale "milanesi poveri" (che vanno in ferie facendo il bagno nel fiume Trebbia) e l'autoironica "Matteo" costituiscono alcune delle perle di questo magnifico lavoro. Frasi come "fatti due domande, datti due risposte, se l'unico che ti vuole bene è il tuo cane" (da "due domande"), "quelli che la mattina dalla collina si alzano presto e vanno a Milano al lavoro, hanno tutti la faccia da serial killer" (da "serial killer") o "fare i figli con il timore che non possano invecchiare perchè il mondo sta morendo e non arriva a Capodanno" (da "milanesi poveri")... beh... sono geniali e non meritano certo di passare inosservate! |
Matteo Cassani: voce & chitarra
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