Scritto da Valeria Lupidi Venerdì 13 Maggio 2022 12:19 Letto : 895 volte
L'opera narra la storia di Michele che torna a Napoli dopo anni trascorsi in America e, cercando una camera in affitto, finisce a casa del suo vecchio amico Arturo e della moglie Dorotea. Sotto gli occhi di Michele, fra moglie e marito, accade l'impossibile, tanto da indurlo ad adoperarsi, in modo inconsueto, per far tornare la pace in famiglia. Se la piece fosse stata scritta oggi, per il suo particolare contenuto, si sarebbe gridato allo scandalo, ma questa riproposizione della rappresentazione originaria punta proprio su questo: far riflettere su come la società si è evoluta negli ultimi settanta anni e, per contro, quanta strada c'è ancora da fare. Lo spettacolo è gradevolissimo, strappa genuine risate, e i tre interpreti mostrano tutta la loro ecletticità nel vestire i panni dei tre personaggi (peraltro scambiandosi i ruoli nelle varie versioni), calandoli in contesti storici e geografici differenti e dimostrando di padroneggiare lingue e dialetti differenti. Una particolare menzione va fatta a Cristiano Leopardi per la caratterizzazione che riesce a dare ai suoi personaggi e per l'estrema espressività del volto. Unico suggerimento che mi sento di dare è di ripensare i tempi per il cambio palco nell'intervallo tra i tre atti (peraltro necessari per consentire agli attori di cambiarsi): la sola musica di sottofondo e le luci fisse sul palco non sono sufficienti ad intrattenere lo spettatore, generando un inevitabile calo di attenzione. Meglio sarebbe, a parere di chi scrive, individuare un intrattenimento per il pubblico. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 14 maggio 2022. |
Pericolosamente
|