Scritto da Fabrizio Bugani Sabato 22 Luglio 2017 21:33 Letto : 2565 volte
Musica e parole, un incontro riuscito… Martedì 18 luglio al Teatro Diego Fabbri di Forlì pubblico delle grandi occasioni per un concerto-evento che vedeva svettare tra i protagonisti l'attore statunitense John Malkovich. Si trattava del primo dei due appuntamenti italiani con Report of the blind, una sorta di cantata profana per voce narrante, pianoforte e orchestra costruito dal connubio tra un testo di Ernesto Sabato (tratto da Sobre héroes y tumbas), e il Concerto per pianoforte e archi di Alfred Schnittke. La serata ha preso inizio con il Concerto per violino, archi e b.c. in la minore BWV 1041 di Johann Sebastian Bach, del quale è stata brillante interprete la violinista Lana Trotovešek, accompagnata dall'orchestra I solisti aquilani. Si tratta di uno dei tre concerti per violino (su dieci composti da Bach) che si sono conservati fino a noi, composto per la piccola orchestra del principe Leopold a Köthen: in esso Bach adotta uno stile che aderisce, seppur con poche marginali differenze, alla forma del concerto creata da Vivaldi. Una scelta a mio parere estranea e poco coerente rispetto al resto del programma, incentrato musicalmente su due lavori di maggior peso concettuale ed emotivo.
A seguire infatti la Kammersinfonie op. 110A, trascrizione per orchestra d'archi di Rudolf Baršaj dal Quartetto n. 8 in do maggiore di Dmitrij Sŏstakovič, uno dei lavori più significativi e conosciuti del compositore russo. Molto si conosce della genesi di questa composizione: nel 1960 Sŏstakovič si recò nell'allora Germania dell'Est, dove potè constatare con i propri occhi le conseguenze del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale su Dresda, una città devastata, rasa al suolo dai bombardamenti. Esperienza che lo turbò profondamente, e che lo spinse ad esprimere il proprio stato emotivo attraverso una composizione musicale che porta una eloquente dedica: "Alle vittime del fascismo e della guerra". In questo brano l'orchestra I solisti aquilani, magistralmente condotta da Alvise Casellati, ha saputo ricreare il clima pensato dal compositore, la rappresentazione del nulla e della disperazione che seguono la guerra. La capacità evocativa di Sŏstakovič è ben nota (del resto la sua attività di compositore si è fecondamente rivolta anche a collaborazioni con il cinema), ma all'ascolto sorprende quanto sia efficace il racconto sonoro e le immagini che esso richiama, dalle prime battute del brano che descrivono perfettamente il senso di desolazione, un campo lungo musicale che di seguito focalizzando quadri di brutalità e di angoscia, per tornare poi ad allargarsi su suggestioni di devastazione e vuoto inteso come assenza di umanità.
La seconda parte del concerto-evento ha visto protagonista l'attore statunitense John Malkovich, performer e creatore di Report on the blind. Non è questo lo spazio per raccontare la genesi e le motivazioni che hanno spinto Malkovich a concepire e elaborare questo lavoro (se volete troverete in rete centinaia di interviste nelle quali l'autore stesso lo racconta), quanto per condividere le impressioni e perché no le emozioni suscitate in chi scrive. Una performance che non è stata un semplice reading, una lettura con musica, ma un momento emozionante dove musica e parole hanno trovato una fusione che sinceramente non avrei immaginato. Merito del risultato è dovuto alla statura degli interpreti (ai Solisti aquilani si sono aggregati la splendida Anastasya Terenkova, fantastica solista nell'impervia partitura, e lo strepitosamente espressivo John Malkovich), ma sopratutto al lavoro di adattamento del testo operato da Malkovich, con una sensibilità e una competenza che non sono estranee alla pratica musicale che l'attore ha esercitato fin da giovane.
Un testo scabro, aspro, che si integra alla musica a costituire una nuova identità, un nuovo oggetto d'arte, dove l'una è al servizio dell'altro e viceversa, un viaggio che è ricerca del sé nei meandri della coscienza, del perché della propria esistenza in un mondo dominato dal male, percorso che approda alla rassegnazione della consapevolezza di sé e dell'accettazione del proprio destino. Emozione pura, per una performance nella quale i suoni lividi e rarefatti della partitura di Alfred Schnittke e il testo di Ernesto Sabato si sono fusi in un unico corpo che si avvicina ai più felici esempi di sprechgesang.
Insomma, un concerto-evento da non perdere, un vero e proprio successo, come sottolineato dal folto pubblico presente con una ovazione che ha superato i 15'.
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I solisti aquilani John Malkovich: Voce narrante Data: 18/07/2017 Johann Sebastian Bach Concerto in la min. per violino, archi e continuo BWV 1041 Lana Trotovšek violino Dmitrij Šostakovič Kammersinfonie op.110a (trascr. di Rudolph Baršaj per orchestra d’archi dal Quartetto n. 8 in do maggiore) “Report on the Blind” Alfred Schnittke Concerto per pianoforte e archi (1979) testo di Ernesto Sabato, da Sobre héroes y tumbas (1961) John Malkovich: voce narrante Anastasya Terenkova: pianoforte
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