The Musical Box
Bologna, Teatro Celebrazioni, 9 marzo 2025

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Per coloro che hanno visto e amato i Genesis con Peter Gabriel, i The Musical Box rappresentano una vivida ricostruzione di quell'epoca. Per chi invece è troppo giovane, offrono senza ombra di dubbio la ricostruzione più vicina all’originale.

Ma non si tratta tout court di mettere in scena un semplice spettacolo: è lo sforzo di preservare qualcosa che ha un significato storico, oltre che valori musicali e culturali. Perché i The Musical Box non sono una comunissima tribute band, ma una sorta di macchina del tempo. E non è solo la musicalità a risultare impressionante. Sugli scudi, il frontman Denis Gagné che affronta con maestria gli elementi drammatici della performance, seguendo e sposando la linea teatrale di Peter Gabriel. Il suo atteggiamento volutamente manierato sul palco cattura l'essenza della personalità pubblica del frontman degli anni '70, anche grazie a un ampio ed efficace uso dei cambi di costume. Guida la band in un vertiginoso viaggio attraverso la prima parte del catalogo. Sébastien Lamothe fa un gran lavoro sul Rickenbacker a doppio manico, gestendo con precisione le parti più alte – a rischio sbavatura – e i riff di fascia bassa. Riesce sempre a lavorare in sottrazione con abilità, coprendo con eleganza le sezioni di chitarra ritmica. Il suono, nel complesso, era quasi perfetto, a parte qualche piccolo problema iniziale di equilibrio nel mix.

In questa occasione, con un repertorio corposo estrapolato prevalentemente da Nursery Cryme e Foxtrot, la band ha utilizzato una scenografia a diorama bianca con amplificatori in vista, realizzata appositamente per un white show. Le superfici bianche, alcuni costumi e persino il trucco del viso assumevano un bagliore spettrale sotto la luce nera, creando un effetto visivo vivido e memorabile. Il viaggio musicale della band canadese è sempre di alto livello. In "The Fountain of Salmacis" riescono a esaltare l’originaria complessità dell’orchestrazione e l’effetto straniante dei passaggi dal maggiore al minore, in un flusso di mellotron. "The Knife" è sferzante nella sapiente ed equilibrata gestione delle dinamiche, mentre "The Return of the Giant Hogweed" è travolgente, tra sincopi e metri dispari in 5/4 e 7/8. Il pubblico è poi totalmente rapito dalla suite-manifesto "Supper’s Ready", risucchiato dal vortice poliritmico, dalla ricca stratificazione orchestrale e dalle modulazioni. "Twilight Alehouse", poco noto lato b dal singolo "I know what i like", con le sue maestose progressioni in crescendo e "Can-Utility and the Coastliners", da Foxtrot, costituiscono il brillante finale di un nuovo viaggio nel tempo, altrimenti possibile solo per Doc e Marty McFly.

 


Denis Gagné - lead vocals, flute, occasional percussion

François Gagnon - 6-string electric and acoustic guitars, 12-string guitar

Sébastien Lamothe - bass, bass pedals, 12-string guitar, vocals, musical director

Ian Benhamou - keyboards, 12-string guitar

Marc Laflamme - drums, percussion, vocals

tracklist:

Watcher of the Skies

The Musical Box

The Fountain of Salmacis

Get 'em Out by Friday

Supper's Ready

The Return of the Giant Hogweed

The Knife

Seven Stones

Twilight Alehouse

Can-Utility and the Coastliners

 

 

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