Scritto da Gianluca Livi Giovedì 08 Ottobre 2020 12:12 Letto : 2064 volte
Cantato in tre lingue differenti, il disco abbraccia più generi musicali, offrendo un'efficace stratificazione. "Franchetta Borelli", ad esempio, miscela prog, fusion e ascendenze goblinane mentre l'ascoltatore oscilla come un pendolo prima verso i contesti chiaramente new prog di "Dame Harvillers" e "Rebecca Lemp", poi esplorando le atmosfere da medioevo incontaminato di "Janet Boyman", dopo, ancora, con "Polissena", in entrambe le direzioni musicali, dando vita ad un connubio sorprendentemente efficace. "Donna Prudentia", infine, parrebbe optare per le soluzioni tipiche di un pop rassicurante se non fosse per l'intervento dell'istrionico David Jackson che riporta l'ascoltatore su magiche coordinate progressive. Le influenze del maestro Ian Anderson sono ormai sporadiche, pur doverosamente presenti, non soltanto grazie alla presenza di Jonathan Noyce, bassista dei Tull dal 1995 al 2007: in "Chlodswinda", ad esempio, l'eleganza dinamica abbracciata in "Crest Of A Knave" pare un tutt'uno con il folk zeppeliniano di "Over The HIlls And Far Away", mentre in "Gioconna" e "Nadira" prevalgono criptiche soluzioni settantiane, sublimate da voci femminili perfettamente contestualizzate. Nella migliore tradizione old school, il leader Jerry Cutillo adotta l'archetipo del concept, all'interno del quale attenziona nove streghe, una per ciascun brano, previa esaltazione del rapporto mistico fra la città di Benevento e le popolazioni longobarde. |
Jerry Cutillo: all instruments Anno: 2020 tracklist:
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