Scritto da Fabio Busi Mercoledì 23 Settembre 2009 20:55 Letto : 2317 volte
A tre anni di distanza i nostri tornano sulle scene con Backspacer: un disco ancora più fruibile del precedente, con brani mai troppo lunghi e melodie accattivanti, attento però a non cadere nella trappola del mainstream. I Pearl Jam non si svendono, proseguono coerenti il loro firmest path. Ci sono alcuni episodi di puro ephos marchiato PJ: la tonante “Amongst The Waves”, la paradigmatica “Force Of Nature” e soprattutto “Unthought Known”. Quest’ultima farà sicuramente sussultare i fan di vecchia data, le sfumature vocali di Vedder emozionano non poco. Il dittico iniziale “Gonna See My Friend”- “Got Some” è una sfuriata Punk Rock di grande presa, potente e veloce. Stessa cose non si può dire per il singolo “The Fixer”, eccessivamente radiofonico. “Johnny Guitar” e “Supersonic” mostrano strade già battute ma lo fanno con buona qualità; la prima presenta un bel dialogo di voce e chitarra, la seconda ha un bel tiro, anche s’è un po’ ruffiana. Un surplus qualitativo è dato dalle rinata vena cantautorale di Vedder: “Just Breathe” sembra presa da Into The Wild, un Folk agrodolce finemente ricamato. ”Speed Of Sound” è un piccolo capolavoro vocale, in cui il cantante splende di luce propria. La conclusiva “The End” è uno dei momenti più emozionanti e sentiti. Un lavoro che si attesta su livelli dignitosi; la noia e la ripetitività sono scongiurate grazie ad una discreta dose di ispirazione e scelte stilistiche azzeccate. Tra Hard Rock epico, energico Punk Rock e cantautorato sincero, la band ha saputo evitare il Rock anonimo e piatto che sembrava averle tarpato le ali all’inizio del decennio. Certamente non si tratta di un disco memorabile, ma siamo ben lontani dai livelli scadenti che molte band coeve ai Pearl Jam hanno mostrato di recente. 63/100
|
Eddie Vedder: Voce e chitarra Anno: 2009 |