Scritto da Paolo Marchegiani Domenica 07 Giugno 2009 21:01 Letto : 3710 volte
Se 8 Armed Monkey disegnato attorno a cinque grandi improvvisazioni, aveva riservato più di una sorpresa per il suo aspetto ruvido e a tratti radicale, Quiver per converso fa ritorno ad una proposta più strutturata e per molti versi melodica, senza per questo perdere l'interesse capace di sprigionare nel suo insieme. Certo l'ombra dell'ultima fatica Cremisi, The Power to Believe (2003) plana sorniona su tutto l'album, attraverso le sue potenti esplosioni, nei suoi passaggi più quieti ed anche nelle molteplici tensioni sismiche tanto care alla creatura di Robert Fripp. Ad onor del vero questa candida influenza permane diffusa, mai esplicita o spudorata, appena citata, è una sorta di alone che fa capolino, come un insetto predatore che vola sulla sua preda, un pò come l'immagine della splendida libellula che orna l'artwork del cd. Se l'istinto assassino della band si mette particolarmente in evidenza nei pezzi di maggior spicco dell'album, come nel finale di Kataklasm, una sorta di Level Five vitaminizzata, oppure Miasmaa dalla ritmica deliberatamente pachidermica ed irradiata dagli interventi di Kimmo Pohjonen, quest'ultimo mostra tutta la finezza nell'impiego del suo strumento all'interno di brani più eterei quali la sublime Wasabi Fields dal tema indimenticabile. Alternando tracce richiamanti più decisamente i King Crimson degli anni ottanta, Jacaranda i RIO in Quiver oppure i Magma in salsa De Futura nella eccellente progressione di Purga e nelle sue voci provenienti dall'oltretomba, Quiver trae inoltre beneficio da una produzione estremamente moderna, sia flessibile che potente; se si volesse muoverle un appunto forse troppo piana a tratti. Quiver dei KTU è un coacervo di innumerevoli influenze in un contenitore originale e melodico, poco incline alla sperimentazione. L'innesto della fisarmonica in una struttura rock conduce ancora una volta a risultati sorprendenti. 84/100
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Trey Gunn: Warr Guitar Anno: 2009 |