Scritto da Corrado Nizza Sabato 12 Settembre 2009 20:24 Letto : 2527 volte
Si contano lontane ascendenze hip-hop nei beat e reminiscenze new-wave per il tono del declamato di Alessandro Ferrara, ma si tratta solo di fragili indicazioni, sostanzialmente fallaci: offrono appigli su cui non contare troppo. Le composizioni sono più che altro una rivisitazione del concetto di "canzonetta" (ascoltare per credere l'irresistibile "Agosto 1913"), mentre atmosfere da cabaret e pastiche colto sono il cuore di pezzi come "Futurballa Salvavita". Intagliandosi con la loro proposta multifacciata una nicchia all'interno di un ipotetico triangolo di wierdos (di campi diversissimi) come Bugo, Offlaga Disco Pax, Uochi Toki, i Superlowed sono più che altro un'esperienza che rende al massimo in sede live, dove, attorniati da videoinstallazioni e "strumentazioni giocattolo", possono meglio massimizzare il loro l'impatto radicale e l'attitudine votata al semi-recitativo. 70/100
|
Mario Esposito: Voce Anno: 2009 |