
Bologna, 22 Luglio 2008 - Arena Parco Nord
Sono concerti come questo che ti fanno dire : “I Metallica sono ancora vivi”. Due ore di musica senza mezzi termini; potente, sferzante, pregna di emozioni. Insomma, musica sincera, suonata con intensità e partecipazione. Ormai si sa; i lavori in studio della band sono sempre meno interessanti, ma la qualità delle performance live non sono mai state messe in discussione. Sembra di trovarsi di fronte ad una band di giovanotti, ancora entusiasti e con una voglia matta di picchiare duro. Hetfield è quello che si lascia coinvolgere di più. Si inorgoglisce quando il pubblico canta al posto suo, cerca di stabilire un dialogo (seppur minimo), si diverte con alcuni siparietti e non nasconde mai la sua gioia. Lo show tuttavia non mostra il suo spessore solamente a livello umano, ma anche e soprattutto a livello di qualità delle esecuzioni.
Il suono è, come prevedibile, molto potente e violento. Questa caratteristica non va però a ledere la precisione e la minuzia nei dettagli dei brani. Non c’è un pezzo che sia stato eseguito approssimativamente o con superficialità. Ogni nota sta dove deve stare. Ciò che stupisce è invece il basso di Trujillo. Una robustezza inaspettata che esalta la ritmica dei brani, ma a volte va a stonare in canzoni che non ne necessitano (“Nothing Else Matters”). Hammett si limita a fare il suo dovere alla chitarra solista, ma gli assoli sono sempre puntuali ed esatti. Insomma, non si cerca di strafare, la band conosce i propri limiti ed agisce di conseguenza, evitando inutili virtuosismi. Ne nasce quindi un impasto musicale ordinario, inquadrato, mai sopra le righe, ma non per questo non convincente. Anzi, l’accuratezza delle esecuzioni rende anche maggiore la fruibilità dei brani.
Uno spettacolo magnifico, quasi senza soste. Da sottolineare il fatto che vengano suonati ben 5 brani da Kill ‘em All, ovvero il primo disco. L’ennesima prova che i Metallica per i loro concerti vogliono solo il meglio; se ne fregano di pubblicizzare i loro dischi recenti per attirare nuovi fan. I four horsemen non accettano mezzucci, cercano di fare il massimo che possono per ogni show. Una generosità dimostrata dalla scaletta, comprensiva di tutti i capisaldi del loro repertorio (manca solo “Sanitarium”). I brani del primo album sono suonati ad una velocità sconcertante: “Motorbreath” è così rapida che Hetfield quasi non riesce a pronunciare le parole. “Whiplash” è scalpitante e tagliente, con il pubblico che si sgola nel ritornello. Uno dei momenti topici è il dittico “Fade To Black” – “Master of Puppets”; la prima, uno dei maggiori capolavori della loro carriera, è suonata con le corde dell’anima. A metà brano Hetfield si ferma e chiede “Do you feel it ?”. È il delirio nel finale esplosivo. La seconda non ha bisogno di presentazioni; il pubblico la canta a squarciagola e Hetfield si gusta la sua meritata gloria. Altri momenti di grandissima intensità sono sicuramente “Nothing Else Matters”, una delle canzoni più criticate della band, ma in realtà una delle ballate più struggenti e d’atmosfera che si ricordino. I 'Tallica sanno sfumare i suoni a seconda del mood che vogliono esprimere e in questo frangente mostrano il loro spessore artistico, che va oltre il metal in sé e li rende dei musicisti completi, a loro agio con le distorsioni e i ritmi sfrenati così come con le melodie e gli arpeggi. Lo spettacolo diventa pirotecnico con “One”, quando i colpi di mitra dell’intro sono espressi da fiammate verticali sul palco e fuochi d’artificio. James ci regala poi un tocco di classe quando accenna a “Star Spangled Banner” di Hendrix, coi suoi bombardamenti elettrici, prima che inizi “One”. Vengono eseguiti in maggioranza brani dai primi cinque dischi, i migliori ovviamente, tuttavia ci si poteva aspettare qualche canzone in più da Master Of Puppets. Forse il tour di due anni fa li ha un po’ stancati e hanno deciso di concentrarsi maggiormente su altri lavori. Poco male, visto che ci troviamo davanti a pezzi strepitosi come “Creeping Death“, rapida e sferzante, la splendida “Ride The Lightning”, la potente “Harvester Of Sorrow”. “Enter Sandman” è oscura e distorta quanto basta, “One”, come detto, trascendentale e “Sad But True” corposa e granitica. Insomma, ogni brano ha una sua peculiarità, una sua cifra stilistica precisa e la band sa come rendere unico e diverso dagli altri ogni pezzo. Il fatto che venga eseguito un solo brano da un capolavoro come il disco dell’ottantasei, mette ancora di più in luce la grandiosità del loro repertorio. La discografia dei Metallica è davvero uno scrigno di segreti, piena zeppa di gioielli nascosti.
Uno spettacolo davvero ricco, entusiasmante e carico di energia. In vista di “Death Magnetic”, la speranza è che siano riusciti a trasportare tutta questa energia live in studio.
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James Hetfield: Voce e chitarra Kirk Hammett: Chitarra Robert Trujillo: Basso Lars Ulrich: Batteria
Data: 22/07/2008 Luogo: Bologna - Arena Parco Nord Genere: Trash Metal
Setlist: 01. Creeping Death 02. For Whom The Bell Tolls 03. Ride The Lightning 04. Harvester Of Sorrow 05. Bleeding Me 06. The Four Horsemen 07. ...And Justice For All 09. No Remorse 10. Fade To Black 11. Master Of Puppets 12. Whiplash 13. Nothing Else Matters 14. Sad But True 15. One 16. Enter Sandman Encore 17. So What? 18. Motorbreath 19. Seek & Destroy
   

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