Aveva 91 anni (foto Robin Platzer per Getty Images)
Quincy Jones, l’uomo che ha impreziosito il panorama musicale americano come musicista, compositore e produttore, è deceduto all'età di 91 anni.
All’artista si deve il merito di aver plasmato alcune delle più grandi star e di aver contribuito a canzoni tra le più memorabili della seconda metà del XX secolo.
Considerato da tutti una delle forze più influenti della musica americana moderna, Jones è morto domenica nella sua casa di Bel-Air circondato dai suoi figli, fratelli e familiari stretti, secondo quanto diffuso dal suo agente pubblicitario, Arnold Robinson. Non è stata rivelata la causa della morte.
"Sebbene questa sia una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la grande vita che ha vissuto e sappiamo che non ci sarà un altro come lui", ha detto la famiglia di Jones in una dichiarazione al The Times.
"È davvero unico nel suo genere e ci mancherà moltissimo; siamo confortati e orgogliosi nel sapere che l'amore e la gioia, che erano l'essenza del suo essere, sono stati condivisi con il mondo attraverso tutto ciò che ha creato. Attraverso la sua musica e il suo amore sconfinato, il cuore di Quincy Jones batterà per l'eternità".
L'arco della lunga carriera di Jones si estendeva dai jazz club, dove collaborava con innovatori come Miles Davis, Charlie Parker e Dizzy Gillespie, alla sua potente base di Los Angeles, dove, come un gigante, vegliava sul suo impero musicale da una villa in cima a Bel-Air.
Nel corso della sua carriera, Jones ha contribuito a trasformare Michael Jackson in una megastar producendo una trilogia di album che hanno reso il cantante pop il musicista più famoso al mondo.
Jones, che nel corso della sua carriera ha vinto 28 Grammy Awards (più di qualsiasi altro artista), ha inoltre raccolto decine di milioni di dollari per le vittime della carestia in Etiopia, producendo la canzone "We Are the World".
Quincy Jones con Michael Jackson (copyright foto Ron Galella per Getty Images)
Quincy Jones era semplicemente identificato da tutti con una singola lettera: “Q”.
Lo storico e critico letterario di Harvard Henry Louis Gates Jr. ha affermato di considerare l'influenza e le pietre miliari della carriera di Jones alla pari con gli innovatori americani e i grandi pensatori come Henry Ford, Thomas Edison e Bill Gates. "Stiamo parlando delle persone che definiscono un'epoca nel modo più ampio possibile".
Oprah Winfrey, che ha lavorato con Jones quando ha contribuito a produrre e comporre la colonna sonora per il film del 1985 "Il colore viola", lo ha descritto come una forza della natura, diversa da qualsiasi cosa avesse mai incontrato. "Quincy Jones nei giorni ‘no’ fa più di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita".
Il regista Steven Spielberg, in una dichiarazione al "The Times" di lunedì, ha detto che per coloro che apprezzano il contributo di Jones all'arte, alla società e alla razza umana, "Lui era il mondo... noi siamo i suoi figli".
A seguire un elenco sommario delle sue collaborazioni:
Verso la metà degli anni ’50, Quincy Jones già lavorava per artisti come Sarah Vaughan, Ray Charles, Count Basie, Duke Ellington, Ella Fitzgerald e Dinah Washington.
Negli anni ’60 lavorò per fuoriclasse come Frank Sinatra o Sammy Davis Jr. e nei ‘70 con Aretha Franklin, Marvin Gaye o Stevie Wonder.
Il picco produttivo lo raggiunse negli anni ’80 con i capolavori già citati di Michael Jackson, con Donna Summer e George Benson.
Negli anni ’90 si dedicò, ad esempio, a Celine Dion, agli U2 e a Tupac Shakur.
Impossibile tralasciare gli innumerevoli brani che ha scritto e realizzato per se stesso, come ad esempio il capolavoro "Soul Bossa Nova", successo internazionale di grande atmosfera e perfezione sonora del 1962.
Jones con Frank Sinatra (foto Steve Granitz per Getty Images)
Jones aveva anche firmato le colonne sonore di film importanti, come:
- L’uomo del banco dei pegni (1964)
- A sangue freddo (1967)
- La calda notte dell’ispettore Tibbs (1967) con Sidney Poitier
- Il colore viola (1985) con Whoopi Goldberg.