Quando i Porcupine Tree si sono riuniti l'anno scorso, ci siamo tutti chiesti perché Colin Edwin non fosse coinvolto. Pressato dai giornalisti, Steven Wilson dichiarò che "Non c'è davvero una grande storia dietro. Ci sono molte piccole cose che hanno cospirato per rendere questo progetto così come è. Penso che la prima sia stata la vera genesi del progetto, nato da un mio passaggio a casa di Gavin per una tazza di tè. Lui mi ha poi suggerito di fare una jam ed io, guardandomi attorno, ho visto che non aveva una chitarra, ma un basso. (.) E così, i fondamenti stessi del disco, la base stessa del disco, il DNA da cui proviene il disco, sono stati costruiti da Gavin e me, che suonavo il basso nel mio stile, che è molto diverso dallo stile di Colin. Quindi, in questo senso, è diventato un po' un fatto compiuto: quando avevamo dato vita a tre o quattro canzoni, è venuto spontaneo dire: "ok, immagino di essere il bassista di questo disco, allora" (.).
"Non avevamo litigato o cose del genere", ha commentato Colin durante un'intervista, "non c'erano altre tensioni ed eravamo in contatto occasionalmente per varie cose, principalmente ristampe o affari, ma da tempo non c'era stata alcuna indicazione o accenno di alcuna nuova attività della band, sessions o qualsiasi possibilità di riattivazione (.). Quindi è stata un sorpresa per me, nel marzo 2021, durante il lockdown, ricevere un'e-mail da Steve che mi diceva che c'era un nuovo album ma, dato che aveva già suonato tutte le parti di basso, non avevo alcun ruolo nel nuovo progetto".
Da allora non ci sono stati aggiornamenti e la questione sembra essersi chiusa troppo in sordina. Non per noi, che abbiamo deciso di incontrare Colin, al quale abbiamo chiesto sia di commentare ulteriormente questa spiacevole vicenda, sia di spiegarci i suoi progetti recenti e futuri.
QUI l'intervista completa al bassista mentre QUI la nostra lunga chiacchierata con John Wesley, a lungo nella formazione dal vivo del gruppo inglese.