Inusuale ma interessante riproposizione di “Sogno d’una notte di mezza estate”, quella portata sul palco dalla compagnia teatrale "Teatro Senza Tempo", già in scena al Sala Uno a fine gennaio (http://www.salauno.com/index.html. Sala Uno è uno spazio non-profit dedito all'arte contemporanea, situato nel Complesso pontificio della Scala Santa, vicino alla basilica di San Giovanni in Laterano), replicata il 24 Febbraio scorso al Brancaccino a richiesta del pubblico, richiamato dall’eco positivo di quella prima esibizione.
Ambientazione minimalista e inconsueti abiti di scena sono gli elementi che caratterizzano la citata rappresentazione, sublimata, peraltro, da scelte contro tendenza, come quella di affidare il ruolo di Titania e Tisbe a due attori di sesso maschile. Mary Ferrara: Il perché abbia affidato i ruoli di Oberon e Titania a due maschi, è piuttosto complesso, come un po’ tutta l’interpretazione che ho dato all’opera ed il significato attribuito ai personaggi. La costruzione è stata ispirata da un’opera del pittore Füssli che ritrae Titania nel momento del suo risveglio. Lui realizzava le sue opere esplorando la parte oscura della psiche umana, inserendo i soggetti in una visione onirica in cui incubo ed erotismo si fondono. Mi sono chiesta oggi cosa potesse “scuotere il pubblico” in un’epoca in cui tutto è detto e mostrato. Allo stesso tempo, volevo che per gli allievi la mia rivisitazione fosse anche una fonte di lavoro sull’inibizione. A&B: alcuni personaggi mi sono sembrati molto diversi da come furono ideati in origine dall'Autore. Mary Ferrara: per la caratterizzazione psicologica ho lavorato a gruppi di personaggi. Per la scelta di cui sopra, ad esempio, sul trio Puck, Oberon, Titania. A&B: Puck è forse quello che viene rappresentato in termini più attuali... Mary Ferrara: Puck è un giovane artista di oggi, interessato al funzionamento stesso del sogno perché ha già sperimentato che i suoi sogni possono diventare opere concrete nella realtà. Mette le cuffiette, parte la musica e si immerge nella dimensione onirica, dove sa che il tempo scorre in modo completamente diverso e come cose impossibili accadano senza sembrare tali. Cerca dunque di ricreare queste condizioni nella commedia grazie alla presenza delle muse nella foresta incantata che altro non è che il suo inconscio, infinito e creativo. A&B: Perché in chiusura lo induci a rivolgersi al pubblico? Mary Ferrara: Alla fine della commedia, Puck estende quest’atmosfera onirica a tutta la platea, rammentando al pubblico che quanto ha visto può ricordarlo come un semplice sogno oppure farla diventare un’esperienza personale, fonte di crescita e cambiamento. In questo contesto, l’animo giocoso di Puck non si manifesta attraverso se stesso, quanto attraverso quello che lui fa fare ai personaggi, permanendo, agli occhi del pubblico, nella linea di confine tra la realtà e la fantasia. Vestito con una felpa con cappuccio, in modo totalmente diverso dagli altri attori, si aggira a volta furtivo e semplice spettatore, altre volte protagonista. Ho voluto mantenere il monologo originale, anche se con un intento differente. A&B: Parlando del personaggio di Oberon, colpisce il fatto che egli sia rappresentato con una sessualità ambigua, attratto da una Titania che è intepretata da un uomo. Mary Ferrara: Oberon è molto maschile nelle movenze ma mellifluo nella voce, in alcuni momenti dello spettacolo. Se Puck rappresenta l’ES, sicuramente Oberon è l’IO. E’ la coscienza mediatrice che si trova tra l’incudine dell’Es e il martello del SuperIo. L’Io è l’istanza preposta alla coscienza, è la parte più superficiale dell’apparato psichico, si costituisce come mediazione tra i bisogni pulsionali propri dell’Es e il mondo esterno. L’Io è paragonato al cavaliere che deve domare la prepotente forza del cavallo, con la differenza che il cavaliere cerca di farlo con i propri mezzi, mentre l’Io lo fa con i mezzi presi a prestito dall’Es. Oberon interagisce con l’immaginario di Puck in modo quasi paterno guidandone i passi seppur in modo astratto e surreale.
A&B: E’ per darle questa ambiguità in bilico tra complessità della figura femminile e greve attitudine di quella maschile che hai pensato di affidare il ruolo di Titania ad un uomo? Oppure volevi richiamare la più antica tradizione teatrale, ove anche i personaggi femminili erano interpretati da uomini? Mary Ferrara: Torno volutamente alla volontà di “scuotere il pubblico” e a lavorare sul concetto di inibizione: in realtà, io ho pensato al bacio omosessuale. Ed aveva senso metterlo in scena con i protagonisti completi delle loro caratteristiche. Titania senza barba sarebbe stata scontata, priva della rappresentazione di una creatura non umana, tra l’altro. La tradizione teatrale c’è nello spettacolo, perché oltre a Titania ho affidato il ruolo di Tisbe ad un uomo sempre con la barba! A&B: Perché l'uso di abiti moderni e un'ambientazione così minimalista? (gli attori indossano abiti moderni ma giovanili, come giacche jeans, felpe, leggins, camminando a piedi nudi su un palco completamente nero, privo di qualsiasi ulteriore orpello, che si tratti di immagini o suppellettili) Mary Ferrara: Puck sogna. Da scrittore (o drammaturgo o poeta che sia), più che gli ambienti, egli visualizza volti, colori, parole. Gli attori sono tutti senza scarpe (eccetto Teseo) perché nei sogni raramente ci ricordiamo che scarpe indossiamo. E, sempre nei sogni, gli ambienti spesso sono falsati: le storie che vediamo e ascoltiamo non sempre si svolgono nei luoghi abituali o di nostra conoscenza. A&B: Pensi che l'assenza di uno scenario ricco di immagini e oggetti giovi agli attori? Mary Ferrara: Si. È l'altra ragione circa l’uso minimalista degli oggetti in scena, cioè dar modo agli attori di poggiarsi su loro stessi. Facendo loro parte di una classe accademica di 2° livello – e quindi prendendo parte ad uno spettacolo di formazione – ho voluto che si sforzassero di riempire la scena con la loro capacità attoriale. A&B: E’ tutto logico, fino ad ora, ma perché farli vestire in maniera contemporanea? Mary Ferrara: Gli abiti sono moderni perché Puck è comunque un ragazzo di oggi, con un immaginario attuale. In contrasto con il linguaggio che è comunque atemporale e riconducibile al talento letterario dell’autore. A&B: Vorrei che ci parlassi di alcuni attori. Tra questi, certamente quello che interpreta Rocchetto che ho ritenuto molto efficace, nella sua maldestra ma simpatica attitudine. A&B: L'attore che ha interpretato Teseo è quello che più mi ha coinvolto. L'ho trovato molto bravo, credibile nelle inusuali vesti moderne: camicia e cravatta, ha assunto le sembianze di un attuale medio-borghese, un po' borioso, talvolta altezzoso, ma certamente animato da positivi sentimenti. Questi i prossimi impegni, fino a giugno:
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Attori: Giulia Capuzzimato - Fata Andrea De Luca - Rocchetto Jessica Di Bernardi - Elena Davide Fasano - Puck Federico Fiordigigli - Zufolo/Tisbe Silvia Magazzù - Ermia Marco Maradei - Titania Andrea Palmieri - Oberon Mariaenrica Recchia – Agonia/Luna Virginia Risso - Fata Mariella Rotondaro - Ippolita Chicco Sciacco - Demetrio Aldo Sorrentino - Egeo Valerio Villa - Lisandro con la partecipazione di Antonio Sebastian Nobili - Teseo Domenico Argentieri – Pietro Zeppa Matteo Maria Dragoni – Beccuccio/Muro
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